Il Parco di Portofino si può considerare sintesi perfetta dell’intera costa ligure, che a sua volta esprime la solarità del Mediterraneo: una forza selvaggia ingentilita dal clima e dall’opera dell’uomo. Graziosi insediamenti rurali e borghi marinari si alternano ai boschi, ai castagneti e alla macchia mediterranea, rupi e falesie a picco sul mare sono interrotte dai muretti a secco, i pini lasciano spazio a piccoli orti. Un paesaggio da cartolina, incantevole e noto in tutto il mondo. Ma l’occhio dell’artista può andare oltre il già visto e scoprire nel paesaggio di Portofino Vetta una realtà sconosciuta, che sfugge all’evidenza solare ma è legata alla psiche come il sogno e l’inconscio. È ciò che ha fatto il fotografo genovese Pio De Rose nel suo servizio “Into a Forest’s Breath”, frutto di circa tre anni di lavoro nel corso dei quali ha rivisitato moltissimi dei sentieri di Portofino Vetta ogniqualvolta ha potuto osservare una fitta nebbia avvolgerne il profilo. La nebbia, il lato oscuro dello splendore mediterraneo: scoprirlo può farci intuire la presenza di parte della nostra personalità che tendiamo a ignorare in maniera cosciente e incosciente.
«Ciò che mi ha spinto a scattare questo lavoro – spiega De Rose – è proprio il senso di stupore e meraviglia con il quale potevo osservare il fenomeno trasformare completamente dinnanzi ai miei occhi un paesaggio altrimenti noto e familiare, spogliandolo di ogni sua connotazione geografica affinché potesse lasciar spazio a un luogo altro ed etereo, mentre questo veniva come “distillato” sulla Terra. Era come se ogni volta mi venisse fatto dono dell’opportunità di osservare un incantesimo prodigioso nel suo compiersi, e l’aria – ora instillata di pungenti e fresche gocce d’acqua sospese per i miei polmoni – trasmutasse il paesaggio circostante in una sembianza traslucida che continuamente svelava e celava, mentre io penetravo e respiravo il tessuto di un vero e proprio sogno a occhi aperti».
La nebbia non è così rara nella zona: «Proprio per il microclima che caratterizza il promontorio – dice De Rose – la nebbia è un fenomeno, oltre che piuttosto frequente, anche assolutamente determinante per la vegetazione e il paesaggio del parco. In tal senso, ho cercato di documentare questo suo spogliarsi di ogni connotazione geografica rintracciabile per quasi trasfigurare in ambientazione eterea, traslucida e sognante. Come per moltissimi dei miei progetti, anche questa serie è frutto di lunghe attese. Avendo la fortuna di poter ammirare da casa il profilo del promontorio, la prima “preghiera del mattino” era sempre rivolta con lo sguardo all’attesa perché questo fenomeno si manifestasse, nella speranza che si facesse persistente: benché la nebbia permanga generalmente almeno un paio di giorni, più di una volta è infatti capitato che, nonostante le premesse, il tempo necessario per giungere sul posto fosse sufficiente perché, con un mio certo disappunto, questa si diradasse invece completamente. Ciascuna delle ventinove scene fotografate ha poi richiesto in realtà molte ore di lavoro, anch’esse di attesa, specie nelle giornate in cui il vento continuamente “ridisponeva” le fronde degli alberi e soprattutto alterava via via la densità con cui la nebbia velava le diverse parti dell’inquadratura».
De Rose ha terminato il lavoro a maggio giusto in tempo per partecipare ai MonoVisions Photography Awards 2023. Il progetto è stato premiato (3rd place | series | landscapes). L’obiettivo del fotografo sarebbe anche di farne un volume. Nel frattempo De Rose ha anche contattato sia l’Ente Parco sia il Comune di Portofino ed è in attesa di una risposta.
Chi è Pio De Rose
Pio De Rose è nato a Genova nel 1987. Si è diplomato in Fotografia al L.A.B.A. Di Firenze nel 2011 e ha conseguito il Master of Arts in Photojournalism, University of Westminster nel 2012. Nel 2019-2020 ha insegnato Fotografia Digitale all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova. Nel 2021 il suo progetto La Divina Foresta Spessa e Viva, realizzato nella Pineta di Classe (Ravenna), è stato selezionato e incluso nel programma ufficiale delle Celebrazioni per il Settimo Centenario Dantesco del Comune di Ravenna, che ha contribuito alla realizzazione di una mostra personale e alla pubblicazione del libro.
Pubblicazioni
Vanity Fair; Io Donna; la Repubblica; mare – Die Zeitschrift der Meere; Neighbor Magazine; Black+White Photography; Æ Another Escape; on landscape; Don’t Take Pictures; Historic Gardens Review; F-Stop Magazine; International PhotogrAphy Magazine; WAZA Magazine; Clic.he Webmagazine; SciFondo; Mondo Sommerso; L’Universo; DAD – Università di Genova; Due Zaini e un Camallo; Ri-Vista – Research for Landscape Architecture e altre.
Riconoscimenti
MonoVisions Photography Awards 2023: 3rd place | series | landscapes | Into a Forest’s Breath
MonoVisions Photography Awards 2022: honorable mention | series | street photography | Of Lights and Shadows
DongGang International Photo Festival 2022: selected artist | open call | Out of the Blue
Fine Art Photography Awards 2021: nominee | night photography | professionals | Out of the Blue
International Photography Grant 2019: 2nd place | landscape | Out of the Blue
Camera Work 2018: 2nd place | Dei Paesi
International Photography Grant 2017: nominee | nature | Parchi di Nervi
Black+White Photographer of the Year 2015: shortlisted | Off on a Crisis