
Ieri Consiglio comunale di Genova interamente dedicato ad Ansaldo Energia per discutere la situazione attuale e futura e spingere verso un piano industriale che valorizzi l’azienda, la competitività nel mercato e tuteli i lavoratori.
A seguito della discussione in aula, il Consiglio ha prodotto un nuovo documento illustrativo. «S’impegnano sindaco e Giunta − si legge − a garantire la loro presenza in collaborazione con la Regione nei tavoli istituzionali in difesa del sito produttivo genovese, sostenendo le lavoratrici e i lavoratori di Ansaldo Energia, e partecipando alle iniziative volte alla difesa dei posti di lavoro e alla definizione e attuazione del piano industriale. A continuare ad attivarsi con le opportune interlocuzioni al fianco delle parti sociali, affinché il governo assicuri la strategicità dell’azienda nel piano energetico nazionale per la transizione, lavori all’avvio delle commesse nazionali bloccate nel corso del 2023 e affianchi l’azienda nella definizione di partnership industriali anche in campo internazionale che rafforzino la cooperazione in campo energetico. A monitorare anche tramite gli assessori di competenza, nonché tramite l’istituito tavolo tecnico del lavoro con l’attuazione di un piano industriale affinché lo stesso sia in grado di valorizzare l’azienda e di garantirle competitività di mercato, commesse adeguate e carichi di lavoro, lo sviluppo del piano industriale. A valle del piano industriale, adoperare attraverso i necessari assessorati coinvolti, per assicurare con tempestività tutti i provvedimenti necessari a sviluppare o agevolare il piano stesso e perseguire la crescita di Ansaldo Energia sul territorio cittadino. Ad attivarsi affinché il governo sostenga gli sforzi di Ansaldo Energia e le sue tre linee d’azione, con politiche industriali mirate e corrispondenti agli obiettivi aziendali da raggiungere».
Il documento di partenza era stato presentato dal consigliere Fabio Ceraudo del M5S che, ripercorrendo la storia della società storica “vero patrimonio industriale e tecnologico di valore inestimabile per la nostra città”, scriveva: «Con oltre 175.000 MW installati in più di 90 paesi e circa 2.500 dipendenti oltre l’indotto, Ansaldo Energia è la più grande azienda in Italia e una tra le principali del mondo per la fornitura, l’installazione e il service di impianti e componenti per la generazione di energia, nonché una delle migliori espressioni della tecnologia e capacità innovativa nel settore energetico. Gli obiettivi sul fronte industriale riguardano possibili joint venture e partnership industriali nel panorama nazionale e internazionale. Il piano punta sulla valorizzazione del patrimonio tecnologico nel segmento tradizionale delle turbine a gas e apre alla diversificazione attraverso importanti investimenti nelle energie rinnovabili e nel nucleare».
Il consigliere con questo documento chiedeva a sindaco e Giunta di impegnarsi: «A garantire la sua presenza, in collaborazione con la Regione, nei tavoli istituzionali in difesa del sito produttivo genovese; a sostenere le lavoratrici e i lavoratori di Ansaldo Energia e a partecipare alle iniziative volte alla difesa dei posti di lavoro; a monitorare, tramite l’assessorato di competenza, lo sviluppo e l’attuazione del piano industriale».
Sull’argomento sono stati presentati tre ordini del giorno: il primo dalla lista civica Genova Domani. «L’energia nucleare – scrive il consigliere Federico Barbieri – soddisfa ad oggi già circa il 25% del fabbisogno europeo di energia elettrica e che ben 12 paesi membri, nei cui piani di decarbonizzazione figura l’uso della produzione da fonte nucleare, abbiano sugellato un accordo di cooperazione sulla ricerca e sviluppo relativa all’energia nucleare. Considerato che Ansaldo Energia controlla al 100% aziende dedicate alla ricerca e sviluppo industriali come Ansaldo Green Tech spa, specializzata nel campo delle energie rinnovabili ed Ansaldo Nucleare spa, specializzata nella progettazione e costruzione di nuovi impianti a fissione e fusione nucleare, oltre che nella ricerca tecnologica, nella costruzione e sperimentazione di prototipi e che a livello nazionale, secondo stime attendibili, la domanda energetica del Paese Italia al 2050 richiederà almeno 650TWh/l’anno, da produrre senza emissioni serra», con questo ordine del giorno s’impegna il sindaco e la Giunta a «A farsi promotore presso le opportune sedi governative del rilancio della ricerca tecnologica e industriale sul tema “energia nucleare”, in virtù del potente volano economico che la riattivazione della suddetta filiera potrebbe avere per la Città di Genova, naturalmente predisposta a tornare ad essere la capitale del nucleare italiano, in virtù della pregressa importante tradizione sul tema; a chiedere al Governo di inserire l’energia nucleare come risorsa per il mix energetico nazionale».
Il secondo ordine del giorno è stato presentato dai consiglieri della Lega. Si legge nell’atto: «Appurato che il nuovo piano industriale punta sulla valorizzazione del patrimonio tecnologico e di competenze dell’azienda nel segmento tradizionale delle turbine a gas e in quello del nucleare, e fa leva sulla diversificazione del business nel contesto della transizione energetica. Sono previste infatti tre linee di azione: la prima riguarda la messa in sicurezza del business tradizionale, focalizzando maggiormente l’azienda sulla commercializzazione delle macchine per la produzione di energia, con una particolare attenzione ai mercati internazionali; la seconda attiene allo sviluppo del business nucleare, in particolare nel campo della fusione (con la costruzione della centrale sperimentale Iter in Francia), della fissione (con progetti, ad esempio, in Romania e Slovenia) e del decommissioning, con diversi lavori in Italia e Regno Unito; la terza linea riguarda la diversificazione del business nel contesto della transizione energetica, che include iniziative per sistemi di stoccaggio ed elettrolizzatori per la produzione di idrogeno», con questo ordine del giorno s’impegna sindaco e Giunta: «A vigilare e ad attivarsi nei confronti del Governo e di CDP, anche attraverso l’istituito “Tavolo tecnico del Lavoro” affinché: venga dato seguito agli impegni assunti mediante il nuovo piano industriale e la ricapitalizzazione di Ansaldo Energia; vengano definite le strategie di politica industriale che possano valorizzare nella maniera più efficace, all’interno della transizione ecologica, tale eccellenza nazionale; sia salvaguardata l’occupazione aziendale».
Il terzo odine del giorno è presentato dai consiglieri del Pd. L’ordine del giorno ricalca il documento illustrativo presentato dal consigliere Ceraudo ampliandone l’impegnativa per il sindaco e la Giunta: «A garantire la sua presenza, in collaborazione con la Regione, nei tavoli istituzionali in difesa del sito produttivo genovese; a sostenere le lavoratrici e i lavoratori di Ansaldo Energia ed a partecipare alle iniziative volte alla difesa dei posti di lavoro; a monitorare, tramite l’assessorato di competenza, lo sviluppo e l’attuazione del piano industriale; a valle del piano industriale, ad operare attraverso i necessari assessorati coinvolti per agire con tempestività tutti i provvedimenti necessari a sviluppare o agevolare il Piano stesso, e per perseguire la crescita di Ansaldo Energia sul territorio cittadino; a farsi parte attiva con il Governo affinché Ansaldo Energia rappresenti un’eccellenza di cui, il Ministero del Made in Italy e gli altri dicasteri, si dotino nel sostegno all’industria nel territorio nazionale e all’estero».
A seguire sono stati presentati ad integrazione del documento 11 emendamenti: 1 dal consigliere Ceraudo e gli altri presentati dalla maggioranza ed illustrati dal consigliere di Vince Genova Paolo Gozzi.
Tornati in aula è stato letto il nuovo documento illustrativo con alcune modifiche sia nel testo che nell’impegnativa.