Carcere Valle Armea, visita di due esponenti del partito radicale: «Servono investimenti»

Chiesta «maggior presenza e attenzione da parte della direttrice e degli educatori e progetti per il lavoro oltre a un migliore rapporto con la città»

Carcere Valle Armea, visita di due esponenti del partito radicale: «Servono investimenti»

Una delegazione del Partito Radicale composta da Stefano Petrella ed Eleonora Serrati martedì 11 si è recata nella Casa Circondariale di Sanremo Valle Armea in occasione delle visite che tra l’8 e il 12 aprile hanno interessato diversi istituti tra cui Marassi, San Vittore, Rebibbia, Regina Coeli, Poggioreale e il Lorusso Cotugno a Torino.

Sono 258 i detenuti su un capienza di 224 posti (che la Uilpa stima però di 191 posti), ben 194 sono definitivi e altri 14 hanno almeno una condanna già definitiva. Tre gli ergastolani, diversi i detenuti che hanno da scontare lunghe condanne, malgrado l’istituto, secondo quanto riferiscono Petrella e Serrati, «sia poco adeguato ad accoglierli perchè offre scarsa attività e soltanto i 5 posti lavorativi garantiti dalla Coop. Art. 27».
In 123 si trovano in carcere per violazione della legge sulla droga, più di 70 i tossicodipendenti (e sommati danno il 60% dei presenti), i detenuti stranieri si avvicinano al 70%, soltanto 2 i semiliberi .

Alcune cose sono cambiate: «L’istituto ha un nuovo dirigente sanitario, l’Asl è riuscita ad assicurare la presenza di un dentista, sono arrivate due nuove psicologhe in appoggio alle altre due ex-art. 80, sono in progetto, ma non ancora finanziate, la riapertura della scuola di agraria e della floricultura, presso il Santa Tecla potrebbero trovare entro breve impiego alcuni detenuti in art. 21, nelle sezioni si stanno approntando nuove postazioni per le videochiamate; resta molto carente l’assistenza psichiatrica, per le scarse ore garantite e la difficoltà dell’Asl a reperire un nuovo specialista, mancano una trentina di agenti e dei 24 ispettori previsti ne sono presenti 3, dei 29 sovrintendenti solamente uno; l’invio di personale in missione da Marassi non è stato rinnovato per mancanza di copertura finanziaria».

Il giro delle sezioni però, non è come i due si aspettavano: «Nulla è davvero cambiato, al Padiglione C un detenuto aspetta invano da mesi che gli si rinnovi il documento, altri da anni l’opportunità di un lavoro o un trasferimento dove questo gli possa essere garantito, le maniglie degli scarichi dei wc sono rotte e non funzionanti da tempo in quasi tutte le celle e non vengono sostituite, in troppi in tutte le sezioni si lamentano della grande difficoltà a ottenere un colloquio con la direttrice o gli educatori e di non ottenere alcuna risposta alle istanze presentate, è senz’altro questo il principale motivo dei molti episodi di danneggiamenti, aggressioni al personale e autolesionismi degli ultimi mesi e anni e degli oltre 100 televisori andati distrutti nel corso del 2022. Mancano inoltre il mediatore culturale, i volontari, sono soltanto 2, e resta pressochè inesistente il rapporto con la città e i suoi rappresentanti istituzionali».

Secondo i due esponenti del Partiti Radicale «Valle Armea a 25 anni dalla sua apertura è un grave fallimento che dovrebbe dire qualcosa a chi propone la costruzione del nuovo carcere di Savona a 25 km dalla città in Valbormida. I rimedi non possono che essere una maggior presenza e attenzione da parte della direttrice e degli educatori, adeguati investimenti da parte del Dap a progetti per il lavoro e un migliore rapporto con la città e le associazioni presenti sul territorio, oggi entrambi inesistenti. Potrebbe essere un ottimo strumento per ottenerla l’istituzione di un garante comunale a Sanremo, sul modello di quanto fatto nei mesi scorsi a Genova, e politicamente intendiamo rilanciarla, ma occorre soprattutto iniziare un confronto e un dialogo con queste realtà che fino ad oggi è mancato».

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