
La vertenza Sanac che produce materiali refrattari destinata per il 70% ad Acciaierie d’Italia, da anni preoccupa gli oltre 60 lavoratori dello stabilimento di Vado Ligure e tutto il comprensorio savonese.
Il senatore Pd Lorenzo Basso e il consigliere regionale Pd Roberto Arboscello la definiscono “Una situazione paradossale, frutto di una serie di azioni incomprensibili da parte dell’ex Ilva, che nei mesi scorsi ha anche sospeso gli ordinativi, rendendo la situazione di amministrazione controllata sempre più difficile”.
In attesa del nuovo bando per l’acquisizione, i lavoratori, riferiscono i due politici, sono preoccupati della possibilità di uno spacchettamento dell’azienda che metterebbe a serio rischio la continuità produttiva e occupazionale di alcuni stabilimenti come quello di Vado Ligure.
«L’obiettivo ora è trovare una soluzione alla crisi di una realtà produttiva importante della provincia di Savona, nel rispetto delle preoccupazioni dei lavoratori. Da mesi, ai diversi livelli, chiediamo che ci sia un’interlocuzione con il Mimit più efficace e un ruolo più incisivo della politica regionale. È necessario avviare un’azione istituzionale condivisa che porti a un interessamento diretto della Regione Liguria al fine di scongiurare la possibile chiusura del sito di Vado Ligure. In attesa del confronto che avverrà il prossimo lunedì 27 al Mimit, con la convocazione del tavolo provinciale per lo sviluppo savonese, auspichiamo che l’audizione di domani dei sindacati e dei lavoratori in consiglio regionale sia utile per condividere una strategia di azione comune».