
Per il prossimo anno accademico il ministero dell’Università e della ricerca finanzierà attraverso il Pnrr 18.770 nuove borse di dottorato di ricerca, per oltre 726 milioni di euro.
La maggior parte, oltre 13 mila borse, sarà destinata ai dottorati innovativi che verranno cofinanziati insieme alle imprese, con l’obiettivo è di rispondere al fabbisogno di professionalità altamente qualificate e specializzate.
I decreti n. 117 e n.118 con cui si ripartiscono le risorse e si avvia la procedura di accreditamento dei corsi di dottorato per l’a.a. 2023-2024 sono stati firmati nei giorni scorsi dal ministro Anna Maria Bernini.
Di seguito la ripartizione delle risorse:
- 13.292 – borse per dottorati innovativi
- 2.539 – borse per dottorati per gli ambiti toccati dal Pnrr, i cosiddetti ‘generici’
- 2.140 – borse per dottorati per la pubblica amministrazione
- 389 – borse per dottorati per il patrimonio culturale
- 410 – borse per dottorati in programmi dedicati alle transizioni digitali e ambientali
Le borse di ricerca, transizioni digital e green, ricerca Pnrr, pubblica amministrazione e patrimonio culturale, potranno contare ciascuna su uno stanziamento di 60.000 euro. L’Università degli Studi di Genova potrà attivare in totale 101 borse di ricerca: 8 in transizioni digitali e ambientali con una dotazione di 480 mila euro; 43 in ricerca Pnrr, 43 in pubblica amministrazione e 7 in patrimonio culturale per un totale di 5.580.000 euro.
Per i dottorati innovativi l’investimento è di 60.000 per l’intero triennio previsto, di cui 30.000 mila euro carico dell’impresa. Il ministero ha riconosciuto a Unige una dotazione finanziaria complessiva pari a 7.860.000 euro.
Per le imprese che cofinanziano al 50 per cento le borse di dottorato innovativi è prevista un’agevolazione fiscale in relazione alle assunzioni a tempo indeterminato di personale in possesso di dottorato di ricerca. Una misura prevista sempre nell’ambito dei finanziamenti del Pnrr e inserita nel decreto-legge approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri. L’esonero sarà applicato per 24 mesi a partire dall’1 gennaio 2024 e fino al 31 dicembre 2026 nel limite massimo di 7.500 euro ad assunzione.
«Questi bandi sono uno straordinario risultato in termini di finanziamenti e di opportunità per i nostri futuri ricercatori, per gli atenei e per le imprese − ha detto il ministro Bernini −. Noi vogliamo che la ricerca sia il motore per lo sviluppo del Paese e questi bandi sono una delle strade da percorrere, consapevoli che il nostro intervento non può esaurirsi qui. Dobbiamo avere una visione di lungo respiro che vada oltre la scadenza del 2026 prevista dal Pnrr. Dobbiamo fare in modo che queste risorse siano un reale investimento per il futuro della ricerca e per la crescita dell’Italia».
Le risorse saranno assegnate alle Università statali e non statali legalmente riconosciute e agli Istituti universitari a ordinamento speciale. Rispetto al bando precedente, gli Atenei e gli Istituti che potranno attivare i dottorati per il 2023-2024 salgono a 99, grazie all’accreditamento della Scuola Superiore Meridionale. Per accedere agli stanziamenti le attività dovranno essere avviate entro il 30 dicembre 2023. Nell’eventualità di borse non assegnate le disponibilità residue potranno essere utilizzate per il ciclo successivo, nell’anno accademico 2024-2025.
Per quanto riguarda il decreto 117 l’attribuzione è a valere sul Pnrr, Missione 4, Componente 2 “Dalla Ricerca all’Impresa” – Investimento 3.3 “Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori dalle imprese”.
Per il decreto 118 l’attribuzione è a valere sul Pnrr, Missione 4, Componente 1 “Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido all’Università” – Investimento 3.4 “Didattica e competenze universitarie avanzate” e Investimento 4.1 “Estensione del numero di dottorati di ricerca e dottorati innovativi per la pubblica amministrazione e il patrimonio culturale”.