“Perché i tedeschi lo fanno meglio” di John Kampfner

Edito da Garzanti

“Perché i tedeschi lo fanno meglio” di John Kampfner

“Perché i tedeschi lo fanno meglio” di John Kampfner (Garzanti) è insieme racconto personale ricco di aneddoti, diario di viaggio e resoconto storico di un giornalista britannico che conosce bene la Germania. “Quando questo libro è uscito per la prima volta, nell’agosto 2020 – spiega l’autore – speravo che potesse innescare un nuovo dibattito sulla Germania, nel Regno Unito e altrove. Speravo inoltre che spingesse i tedeschi a guardarsi sotto una nuova luce, con maggiore fiducia in loro stessi”.

Il libro ha avuto successo di critica e di vendite. È probabile che, come spera l’autore, abbia indotto molti suoi lettori a vedere la Germania sotto una luce diversa da quella determinata dagli stereotipi correnti. In Gran Bretagna, racconta Kampfner, negli Sessanta e Settanta circolavano ancora canzoni guerresche, barzellette sui “crucchi”, spettacoli televisivi sui tedeschi e la seconda guerra mondiale. In Italia alcuni motivi dei pregiudizi antitedeschi sono differenti, ma di rado questo grande paese è stato visto da noi con simpatia. Rimangono il ricordo dell’occupazione durante l’ultima guerra,  della guerra del ’15-’18 e l’identificazione dei tedeschi con la grande avversaria del Risorgimento italiano, l’Austria asburgica.

Kampfner racconta come un paese che nel 1945 era distrutto, con dodici milioni di profughi cacciati dalle terre orientali, in pochi anni sia diventato stabile e ricco, abbia superato la crisi del 1968 e del terrorismo della Raf (Rote Armee Fraktion, conosciuta comunemente come Banda Baader-Meinhof), dopo la riunificazione del 1990 sia riuscito a integrare con successo l’ex Ddr, nel 2015, con una decisione di Angela Merkel che ha stupito il mondo, abbia accolto un numero di profughi orientali sugli 1,2-1,5 milioni.

Nessun altro paese ha fatto tanto. Senza poter fare affidamento su miti fondatori come gli altri paesi, a causa della cesura costituita dai 13 anni di nazismo, i tedeschi hanno come motivo di orgoglio nazionale la Legge fondamentale, la Costituzione del 1949. L’hanno applicata e fatta funzionare e oggi “Mentre gran parte del mondo contemporaneo cede all’autoritarismo, con la democrazia fino a poco tempo fa minata nelle sue stesse fondamenta da un presidente statunitense fuori controllo – scrive l’autore quando negli Usa è presidente Trump e in Gran Bretagna a guidare il governo è Johnson – una Cina potente e una Russia rancorosa, c’è un paese che rappresenta un baluardo di correttezza e stabilità: la Germania. Questa è la storia che voglio raccontare”.

Kampfner, ricostruendo questa storia di straordinario successo, non nasconde i punti deboli della Germania, il più grave dei quali è forse la reticenza dei tedeschi ad accettare le conseguenze politiche del proprio peso. Eppure, scrive, «In quest’epoca segnata dal ritorno del nazionalismo, dall’antilluminismo e dalla paura, la Germania è la migliore speranza dell’Europa (…) Chi rappresenterà i valori europei in un mondo in rapida evoluzione? Chi resisterà ai regimi autoritari? Chi difenderà la democrazia liberale? La Germania è il grado di farlo, perché sa cosa accade quando un paese non riesce a imparare le lezioni della storia”.

 

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