A Palazzo Ducale a Genova è visitabile fino al 9 luglio la mostra che racconta la storia di Man Ray attraverso le sue opere e l’evoluzione del suo percorso artistico. Una mostra che punta non solo sul valore estetico delle opere, ma a far comprendere al visitatore le sue idee.
Il momento delle avanguardie del Novecento è uno spartiacque fra passato e futuro, che vuole rompere con la tradizione creando una nuova idea di arte, unita all’ironia e alla sensualità che si diffonde tra le opere dei principali artisti contemporanei di quell’epoca.
La chiave è incuriosire attraverso una nuova mentalità concettuale e inizia con il Dadaismo, attraversando poi le epoche successive. Il primo a scommettere sul valore di Man Ray, contribuendo così al suo successo, è Marcel Duchamp, senza il quale Emmanuel Radnitzky, poi diventato Man Ray, probabilmente non avrebbe avuto modo di incantare gli spettatori con le sue opere.
I lavori esposti nelle sale di Palazzo Ducale sono compresi in un arco temporale ampio, che va dal 1912 e arriva fino al 1975.
Da New York a Parigi fino ad arrivare a Los Angeles il viaggio delle opere selezionate ripercorre così l’ossessione dell’artista nei confronti del corpo, che fa trasparire una sensualità carnale esplosiva, come emerge nella maggior parte dei ritratti e degli autoritratti. Il desiderio dell’ignoto permea la tela e attraversa il corpo fino a raggiungere il punto più sconosciuto di ognuno di noi.
Lo stesso Man Ray racconta nella sua autobiografia del carico di “entusiasmo a ogni nuova direzione imboccata dalla mia fantasia, e con l’aiuto dello spirito di contraddizione progettavo nuove escursioni nell’ignoto”.
Man Ray dedicò tutta la sua vita all’arte, il suo bisogno di provocazione lo spinse a gravitare verso il mondo della “ribellione artistica” incarnato, all’alba degli anni 20, dal Dadaismo e in seguito dal Surrealismo di cui diventerà uno dei più importanti fotografi.
Iniziò con i ritratti, inizialmente in linea con le regole classiche delle proporzioni e del buon gusto, sono immagini essenziali, che mettono in primo piano il soggetto, ma non per questo privi di espressività. Successivamente i suoi scatti diventarono sempre più ricchi e complessi, e il dettaglio diventa il vero obiettivo dell’immagine, ancora più importante del primo piano.
Man Ray dedicò molta attenzione al nudo femminile. I corpi, spesso rivolti di schiena mostrano le loro curve e la loro sensualità naturale, mostrandosi con tutta la loro naturalezza e semplicità. Man Ray vedeva nel corpo umano come la migliore fonte d’ispirazione. Un altro aspetto che colpisce il soggetto principale nelle sue opere è l’uso delle luci e delle ombre. Il nudo, protagonista delle sue fotografie, è al centro dell’obiettivo e le forme vengono distorte con i contrasti. Il culmine della sua ricerca sarà l’invenzione di una tecnica del tutto surreale, la “Rayografia”: consiste nel far scivolare un foglio di carta sensibile, ancora inutilizzato, all’interno della soluzione acquosa di sviluppo. La luce è in grado quindi di lasciare una forma distorta dei soggetti ritratti: l’effetto finale è un’immagine dai contrasti fortissimi, dalle forme sensuali e dall’aspetto accattivante.
Luogo: Appartamento del Doge, Palazzo Ducale
Ingresso: da martedì a domenica (10-19), la biglietteria chiude un’ora prima
Biglietti
Intero 13 euro
Ridotto 11 euro
Ridotto speciale a 9 euro per: possessori della Membership Card Ducale+
2×1 all’ingresso per i possessori di un biglietto Frecce o Intercity e Intercity Notte con destinazione Genova
Ingresso singolo ridotto speciale per i possessori di un biglietto Frecce con destinazione Genova
Curatori: Walter Guadagnini e Giangavino Piazzola