
La dinamica demografica del 2022 in Italia continua a essere negativa: al 31 dicembre la popolazione residente è di circa -179 mila unità rispetto all’inizio dell’anno, nonostante il positivo contributo del saldo migratorio con l’estero.
Al 31 dicembre 2022 la popolazione residente in Italia ammonta a 58.850.717 unità, -179.416 rispetto alla stessa data del 2021 (-0,3%).
Nel 2022 la perdita di popolazione si manifesta in tutte le ripartizioni, anche se con diversa intensità. La perdita complessiva di popolazione conseguita nel 2022 su base nazionale (-0,3%) non si discosta da quella del 2019 (-0,3%). Nel Nord il decremento è di -0,1%, di entità decisamente inferiore rispetto a quella dell’anno precedente (-0,4% nel 2021).
Il nuovo record minimo di nascite (393 mila) e l’elevato numero di decessi (713 mila) continuano a produrre un forte impatto sulla dinamica naturale. Dal 2008, anno in cui si è registrato il valore massimo relativo di nascite degli ultimi 20 anni, l’Italia ha perso la capacità di crescita per effetto del bilancio naturale, non rimpiazzando a sufficienza chi muore con chi nasce.
La dinamica naturale è negativa in ogni regione, anche nella provincia autonoma di Bolzano (-314 unità), tradizionalmente caratterizzata da una natalità superiore alla media. Il tasso di crescita naturale (il rapporto tra il saldo naturale dell’anno e la popolazione media, moltiplicato per 1.000) a livello nazionale è pari al -5,4 per mille , varia dal -0,6 per mille di Bolzano al -10,2 per mille in Liguria.
In aumento i movimenti migratori, rispetto agli anni della pandemia, anche a causa degli effetti della crisi bellica in Ucraina. Nel 2022 le iscrizioni anagrafiche dall’estero ammontano a 360.685 mentre si contano 131.869 cancellazioni per l’estero, cifre che determinano un saldo migratorio estero pari a +228.816 (+3,9 per mille residenti).