A Genova telerilevazione ad altissimo livello per favorire l’installazione del fotovoltaico

Il progetto si chiama Genova future city map e ha applicazioni utili su tantissimi fronti

A Genova telerilevazione ad altissimo livello per favorire l’installazione del fotovoltaico

Una telerilevazione aerea ad altissima definizione è in corso da dicembre a Genova per censire le possibili aree, tetti compresi, adatti all’installazione di pannelli fotovoltaici.

Il progetto si chiama Genova future city map e fa parte del pacchetto che City Green Light, che dal 2020 gestisce l’illuminazione pubblica, offre al Comune.

Genova è prima città in Italia ad avviare il telerilevamento aereo multispettrale per censire gli asset urbani con questo dettaglio. A svolgere il lavoro, materialmente, è l’impresa tecnologica Wesii, specializzata nel settore.

«Riteniamo che grazie a questa analisi potremo far aumentare il numero di edifici del Comune che ospitano un impianto fotovoltaico − afferma l’assessore all’Ambiente Matteo Campora − attualmente al 4%, almeno al 15% entro il 2027». Vengono analizzati l’ombreggiamento, l’esposizione e le pendenze».
Al momento Genova è al sesto posto tra le province che, in proporzione all’esistente, hanno installato più MW nel 2021 (circa il 9%), ma la condizione di partenza era molto bassa: 100° posto su 107 città come installato assoluto (circa 33MW complessivi).

Considerando solo gli edifici pubblici, industriali e commerciali (circa 6.360) e ipotizzando un installato medio di 12kW ciascuno, si avrebbero circa 65MW, pari a un grande impianto utility scale di più di 100ha e comunque pari al doppio dell’attuale installato. Sufficiente per coprire il fabbisogno energetico di 35.000 famiglie.

Un ultraleggero con dei sensori speciali montati ad hoc sta finendo di monitorare l’intero territorio comunale di 245 km quadrati con risoluzioni al suolo tipiche del rilievo con drone (4 cm/px), contro i 30 di un comune satellite, esteso su tutto il territorio comunale e con lunghezze d’onda appartenenti sia allo spettro del visibile sia dell’invisibile (infrarosso termico, 12 cm/px).

Il risultato è un dato a elevato grado di dettaglio, accuratezza e dall’alto potenziale informativo che può essere utilizzato sia per aumentare e aggiornare il grado di conoscenza del territorio sia per guidare decisioni strategiche nell’ambito della sostenibilità comunale. «Per esempio, oltre al censimento e alla caratterizzazione dei punti luce cittadini − spiega Mauro Migliazzi, ceo di Wesii − le applicazioni possono essere legate ad altri temi importanti come il grado di rischio delle strade attraverso il censimento di strisce pedonali, semafori, rotonde, segnaletica orizzontale, ma anche la classificazione delle dispersioni termiche a tetto sull’intera area comunale, la segnalazione delle anomalie termiche sui tetti, la manutenzione degli stessi impianti già presenti, il monitoraggio dei corsi d’acqua attraverso l’individuazione di possibili sversamenti e l’individuazione di potenziali rifiuti abbandonati».

Genova future city map permetterà anche la classificazione di tutti i tetti del territorio comunale, circa 82.700 (1.800 edifici pubblici, 460 edifici commerciali, 4.100 industriali e 73.500 residenziali), e, sulla base della loro potenzialità, per ospitare un impianto fotovoltaico con analisi di ombre, pendenza ed esposizione. Inoltre, il progetto consentirà la quantificazione della massima potenza fotovoltaica installabile su tutto il territorio comunale e del fotovoltaico già installato. Servirà anche alla classificazione delle anomalie termiche dei pannelli per valutarne l’efficienza e ottimizzare la manutenzione, dei tetti sulla base della loro dispersione energetica, a supporto delle azioni di efficientamento energetico degli edifice. Infine, “Genova future city map” consente concrete considerazioni prospettiche in termini di sviluppo delle comunità energetiche.

«Genova si candida a essere città apripista di un nuovo modo di censimento del proprio territorio attraverso l’innovazione tecnologica a servizio della programmazione, pubblica e privata, in tema di energia, efficientamento e sostenibilità ambientale – spiega l’assessore all’Ambiente Matteo Campora – sarà realizzato uno strumento per conoscere e gestire il territorio, fornendo un concreto supporto alla transizione verso il modello sempre più integrato della Smart City. Il telerilevamento servirà a un ampio spettro di applicazioni che vanno dalla mappatura dei tetti per l’installazione di pannelli fotovoltaici, all’individuazione di elementi che definiscano fattori di rischio delle strade, fino ai punti luce e semafori, ma anche attraversamenti pedonali, incroci e altri elementi urbani».

«Con questo progetto di telerilevamento aereo per censire asset urbani – dice Alessandro Bortoletto, innovation manager di City Green Light – ci proponiamo di fornire una visione completa e precisa delle risorse e degli asset urbani. Grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate di telerilevamento e alla combinazione di diverse fonti di dati, saremo in grado di creare una mappa dettagliata e costantemente aggiornata delle infrastrutture urbane. Questo informerà le decisioni future sullo sviluppo e la gestione della città, contribuendo così alla realizzazione di una smart city più efficiente ed equa».

City Green Light ha quasi completato la sostituzione degli apparecchi illuminanti in città: ne mancano circa quattromila.

L’image processing, l’intelligenza artificiale e il machine learning permettono di classificare automaticamente qualsiasi oggetto riconoscibile a queste risoluzioni e nelle diverse lunghezze d’onda.

«Il telerilevamento multispettrale – aggiunge Migliazzi – è la nuova frontiera per affrontare in modo sistematico le prossime sfide legate a risparmio energetico, sviluppo energie rinnovabili, comunità energetiche ma anche gestione del verde e salvaguardia della salute pubblica, partendo dalla definizione delle isole di calore fino al possibile monitoraggio della concentrazione di polveri sottili, particolarmente di attualità in ambito urbano».

In prospettiva il censimento favorirà anche le comunità energetiche. Il bando del Comune ha visto la risposta di quattro soggetti: «Abbiamo partecipato a un incontro in Anci nazionale − dichiara Campora − in cui abbiamo evidenziato il problema dal punto di vista amministrativo che riguarda proprio l’attivazione e la costituzione delle associazioni riconosciute e non riconosciute su cui si fondano le comunità. Si sta ragionando su come superare gli ostacoli».

Tra le prime comunità che dovrebbero partire ce n’è una in piazza Bonavino a Pegli che coinvolge un edificio scolastico e palazzi privati.

 

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