Flai Cgil, Tosetti: «Agroalimentare polverizzato, redditi ridotti e prospettive pensionistiche da fame»

Il quadro tracciato dalla riconfermata segretaria generale della sigla che tutela i lavoratori agricoli e florovivaisti, dell'industria e dell'artigianato alimentare, della pesca

Flai Cgil, Tosetti: «Agroalimentare polverizzato, redditi ridotti e prospettive pensionistiche da fame»

Relazioni sindacali ancora difficili, un settore che sconta più di tanti altri il tasso d’inflazione all’11,8% che colpisce il potere di acquisto di lavoratori e pensionati e un aumento del carrello della spesa +12,7%. Il congresso della Flai Cgil Genova (la categoria che tutela i lavoratori agricoli e florovivaisti, dell’industria e dell’artigianato alimentare, i lavoratori della pesca) arriva in un momento particolarmente complesso per il settore dell’alimentare e dell’agricoltura tra incremento dei costi delle materie prime, dell’energia e l’impennata del costo della vita, oltre che la questione climatico-ambientale. I problemi colpiscono le aziende, soprattutto quelle piccole, e le persone, molte delle quali fino a poco tempo fa riuscivano a vivere nel confine della dignità e che oggi sono catapultate nel novero dei nuovi poveri.

Il combinarsi di bassa retribuzione oraria e di contratti di lavoro di breve durata si traduce in redditi ridotti per i lavoratori e prospettive pensionistiche che Tosetti definisce «da fame» e i dati Inps del direttore provinciale di Genova Lorenzo Leoncini lo confermano.

L’importo medio delle pensioni di vecchiaia e anzianità liquidate nel 2021 ammonta a soli 803 euro per i coltivatori diretti, 1.121 euro per gli artigiani e 1.212 euro per i commercianti. Un importo medio che cambia a seconda della residenza del titolare (in Comuni come Rondanina, Propata e Montebruno risulta inferiore anche del 30-40% rispetto alla media provinciale).

Nel 2020 il reddito medio in provincia di Genova era di 23 mila euro per i dipendenti privati, 20.626 per i commercianti, 20.157 euro per gli artigiani, 11.201 per gli operai agricoli, 10.103 euro per gli autonomi agricoli e 7.781 euro per i domestici.

L’agroalimentare è un settore polverizzato in Liguria e per questo ancora più difficile da difendere: nella provincia di Genova al 31 dicembre 2021 erano attive 2.690 imprese agroalimentari con un totale di 6.177 addetti. Di queste, 1.369 sono dedicate all’agricoltura e all’allevamento e occupano in tutto 1.066 addetti, neppure uno per unità locale. Solo le aziende dedicate alla coltivazione dell’uva presentano una media di quasi due addetti. Nelle altre tre province liguri, secondo i dati di Unioncamere, sono presenti 6.734 imprese dedicate ad agricoltura, silvicoltura e pesca con un totale di 12.361 addetti. Le imprese alimentari a Genova sono in tutto 1.275 e hanno 5.049 addetti: una media di 3,52 a impresa. La maggior parte sono dedicate alla produzione di prodotti da forno e farinacei (quindi pane, pasticceria, biscotti e simili, compresi i tipici e famosi dolci genovesi): queste sono 946, vale a dire oltre il 74% delle aziende alimentari e hanno 3.889 addetti, vale a dire il 77% di quelli che lavorano in questo settore. La percentuale è di 4,11 addetti per impresa.
Le aziende con il maggior numero di lavoratori sono nell’attività della pasticceria, del caffè, nella lavorazione e conservazione di pesce, pizze. Infine l‘industria delle bevande a Genova: 46 imprese con 62 addetti.

A livello nazionale, con un patrimonio di 61 mila aziende in cui vengono occupate circa 454 mila persone, un fatturato riferito ai consumi alimentari complessivi di circa 154 miliardi, l’alimentare – assieme alla metalmeccanica – rappresenta la principale industria manifatturiera italiana.

«Lo vediamo quasi quotidianamente in chi viene in sindacato – afferma nella relazione la segretaria generale Laura Tosetti, riconfermata proprio al termine del congresso – persone che, per esempio, facevano il duro lavoro del panificatore e che si sono trovate da un giorno all’altro senza occupazione. La loro azienda ha chiuso o ha ridotto il personale. Precario e povero è anche il lavoro contrattualizzato, magari a tempo determinato, di una dipendente di una piccola impresa artigiana, a un’età attorno ai 50 anni, alla quale viene chiesta la flessibilità di orario o viene trasformato il contratto da full time a part time chiedendo comunque di lavorare full time».

La soluzione, secondo Tosetti, è puntare su Genova e sulla Liguria e sui prodotti di qualità, oltre ad adottare scelte ambientali non più rinviabili. «Il settore agroalimentare può fare da volano per la crescita dell’economia della nostra città e della nostra regione costruendo filiere, sono elementi che danno il vantaggio competitivo sul mercato locale, nazionale e globale. La sfida passa attraverso la qualità del lavoro, dei diritti, la cultura del lavoro, la professionalità».

La superficie agricola ligure è circa il 6% dell’estensione territoriale totale, quasi uguale alla copertura del territorio urbanizzato. Come dimostrano i dati del secondo trimestre del 2022 forniti dall’Ufficio studi Flai Cgil prosegue inoltre il ridimensionamento dell’agricoltura (1,3% dell’occupazione ligure) dopo il boom del biennio Covid.

Fragilità del territorio – fragilità aziendale

La fragilità del territorio si ripercuote sulle aziende: «Nella nostra regione ci sono 4.875 imprese a rischio frane, il 3,5% del totale, e ben 40.102 a rischio idraulico di media intensità, il 28,5%. I dati dimostrano che nel tempo la piovosità non è aumentata, aumentano però le emergenze. Per Genova, ad esempio, la precipitazione annuale mostra un trend negativo, ma la quantità di pioggia cade in un numero di giorni minore: piove meno, ma peggio. La Liguria è terza in Italia, dopo Emilia Romagna e Toscana, con il 17,5% di popolazione e il 17,8% di famiglie esposte a pericolosità idraulica media. Difesa del territorio è difesa del lavoro. E per la Flai Cgil questo è di fondamentale importanza. Per questo abbiamo deciso di porre questi temi all’attenzione dei nostri ospiti, della città».

Relazioni industriali difficili

Il congresso, spiega Tosetti, è arrivato dopo 13 assemblee, di cui tre dedicate ai lavoratori di realtà individuali o iscritti cosiddetti “brevi manu” cioè in modo non palese. Quasi duecento gli iscritti coinvolti. «Come Flai notiamo sul nostro territorio un alto livello di vertenzialità soprattutto nelle imprese artigiane di prodotti da forno, pasticcerie, gelaterie, nelle realtà cioè di piccole e medie dimensioni. Vertenzialità, conflittualità, spesso legata all’esigibilità dei più elementari diritti, alla difesa degli orari di lavoro, della retribuzione, intendo proprio di percepire lo stipendio a fine mese, di poter usufruire di un permesso sindacale, e della sicurezza del lavoro. Inoltre in molte realtà essere donna, diventare mamma, dover accudire un familiare ammalato, diventa un “ostacolo” e troppo spesso, ancora oggi, il più delle volte significa rischiare di perdere il posto di lavoro».

Il settore è talmente all’antica in certe situazioni che addirittura non è facile trovare candidati per le rsu/rsa e ottenere permessi sindacali per partecipare banalmente al congresso.
«Sono state rinnovate tutte le Rsu nelle grandi aziende − dichiara Tosetti − e ne sono state elette nuove dove non c’erano. In ognuna il risultato per la Flai Cgil è stato ottimo: sempre almeno 1 delegato per arrivare ad Appetais il 23 marzo 2022 con tre delegati eletti. Aziende in cui non è sempre facile fare sindacato, essere delegato. E spesso non è neppure facile trovare persone disposte a esporsi. Dopo la campagna di iscrizione del marzo 2022 in Ekaf-Cellini abbiamo eletto la rsa».
Sulla contrattazione Tosetti ricorda: «Ricordo il rinnovo del cpl operai agricoli provincia di Genova del 15 dicembre 2021 con un aumento dell’1,6% e quello degli impiegati agricoli del 25 marzo 2019, era scaduto il 31 dicembre 2017. Sulla contrattazione di secondo livello ci sono margini di miglioramento, le aziende hanno le loro idee, ma crediamo di essere sulla buona strada. Un gruppo presente sul nostro territorio, Vandemorteele spa, ormai diventano gruppo mondiale, rifiuta ancora di concedere il buono pasto. Siamo però riusciti a ottenere l’elasticità di orario».
Non sempre i risultati sono quelli sperati, dice Tosetti: «Il 31 maggio 2022 è stato rinnovato il ccnl dei panificatori per 23.000 aziende artigiane e industriali della panificazione italiana. Sul nostro territorio però l’ultimo contratto integrativo provinciale della Federpanificatori risale al 15/05/1993 e non sta muovendo i suoi passi nonostante le nostre insistenze».

Laura Tosetti

Tosetti è Segretaria Flai Genova dal 2014. Negli stessi anni ha ricoperto anche l’incarico di Segretaria Generale di NIdIL Cgil, la categoria che si occupa dei lavoratori precari e somministrati, ottenendo tra l’altro l’importante risultato della stabilizzazione dei ricercatori precari dell’Istituto Gaslini. Ha finora fatto parte dei direttivi nazionali sia di Flai sia di NIdIl.
Laura Tosetti, laurea in Lettere indirizzo geografico e laurea magistrale in Informazione ed editoria all’Università di Genova, è dipendente di Trenitalia dal 1987.
Nel 1992 viene distaccata in Filt Cgil presso l’ufficio vertenze della categoria dei trasporti.
Nel 2006 è eletta nella segreteria della Filt Cgil di Genova (entrando nel direttivo nazionale nel 2009) per seguire il settore della logistica, incarico che ha ricoperto per due mandati, occupandosi tra l’altro del rinnovo del contratto nazionale del Rina e della contrattazione aziendale del Gruppo Costa Crociere e del rinnovo dei contratti delle agenzie marittime, degli amministrativi marittimi e degli spedizionieri.
È componente del direttivo della Camera del Lavoro di Genova di cui è stata anche presidente e del direttivo di Cgil Liguria. Dal 2013 è Iscritta all’Ordine dei Giornalisti nell’elenco pubblicisti.

 

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