Superbonus edilizia, Ferraloro (Ance): «Il rischio catastrofe è concreto»

In Liguria, al 31 ottobre, i lavori conclusi e ammessi a detrazione sono 482 milioni di euro, per Ance "i numeri dimostrano che il bonus ha funzionato"

Superbonus edilizia,  Ferraloro (Ance): «Il rischio catastrofe è concreto»

«A scendere da un treno in corsa, si ha la certezza di farsi male». Per il presidente di Ance Liguria Emanuele Ferraloro è questa la situazione che si otterrà col cambiamento in corsa delle regole per il superbonus: “Il rischio catastrofe, non solo per l’intero comparto edile, l’unico a garantire una tenuta del pil nazionale, ma anche per migliaia di cittadini che hanno erroneamente ritenuto affidabili gli impegni assunti dallo Stato, é concreto”.

Secondo il presidente di Ance Liguria, sono i numeri a parlare: per la Liguria i dati dell’Enea al 31 ottobre 2022 indicano 4.311 asseverazioni, lavori per oltre 768 milioni di euro, con 482 milioni di lavori conclusi e ammessi a detrazione.

Gli investimenti medi sono stati pari a oltre 513 mila euro per i condomini, a oltre 108 mila per unifamiliari, oltre 89 mila per unità immobiliari funzionalmente indipendenti.

Secondo l’associazione di categoria tutto potrebbe essere spazzato via, con effetti occupazionali “devastanti”, da un drammatico “effetto boomerang”. «I numeri dimostrano che il bonus ha funzionato – afferma Ferraloro − e che ha garantito continuità di lavoro e prospettive. Rispetto ad altre iniziative di ripresa e resilienza, che inevitabilmente stanno incappando nelle difficoltà attuative di carattere burocratico, amministrativo e giudiziario di cui il sistema Italia non si è certo affrancato, i bonus presentano il vantaggio di essere gestiti con strumenti, pur rigorosi, ma relativamente semplici e immediati».

«Le imprese edili sono sin troppo consapevoli del quadro di incertezza in cui si muove l’economia del Paese – dichiara il presidente Ance Liguria –, ma proprio per questo non è pensabile affossare un intero settore e non prevedere un regime transitorio al quale si debbano concretamente attenere anche soggetti come Poste e Cdp, che hanno nei fatti anticipato gli effetti negativi del blocco del bonus e della cessione dei crediti».

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