
Questa mattina i lavoratori dello stabilimento Sanac di Vado Ligure hanno organizzato un presidio di protesta davanti alla sede dell’azienda, da 9 anni in amministrazione straordinaria.
«Sulla vertenza Sanac stiamo assistendo a un grande paradosso − denunciano il consigliere regionale Roberto Arboscello e del senatore Lorenzo Basso −: un’azienda controllata dal ministero delle Imprese e del Made in Italy che è sana e produce utili, ma che si ritrova da anni in amministrazione straordinaria, senza la possibilità di fare investimenti a causa di un’altra partecipata dello stato, Acciaierie d’Italia (ex Ilva), che da oltre un anno non invia più ordini (rappresentando il 60% del fatturato di Sanac) e nel frattempo ha maturato un debito di 23 milioni». L’azienda savonese produce materiali refrattari industriali, elementi indispensabili per le acciaierie.
«A farne le spese sono soprattutto i lavoratori che si ritrovano quindi in cassa integrazione e con riduzione del reddito, nonostante lo stato di salute buono dell’azienda − dicono i rappresentanti Pd −. Siamo al fianco degli 80 lavoratori dello stabilimento di Vado che questa mattina hanno indetto uno sciopero e chiedono con forza un intervento delle istituzioni locale per organizzare un incontro urgente al ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’ex ministero dello Sviluppo Economico».
«Per l’obiettivo − dicono Arboscello e Basso − è necessaria unità di intenti. Chiediamo a Regione Liguria di occuparsi di una partita importante per il nostro territorio. Fino ad oggi, nonostante siano cambiati diversi governi, l’atteggiamento della giunta Toti sul tema è stato solo di passivo immobilismo».