Professioni, una nuova norma tecnica certifica gli studi di avvocati e commercialisti

La norma si rivolge a tutti i professionisti del settore: in Liguria sono attivi 8.861 liberi professionisti, 5.889 avvocati e 2.972 commercialisti

Professioni, una nuova norma tecnica certifica gli studi di avvocati e commercialisti

Oltre 8 mila tra commercialisti e avvocati liguri da oggi possono usufruire della nuova norma tecnica per certificare e valorizzare il proprio studio professionale.

Il nuovo standard (Uni 11871:2022) è il primo a livello nazionale ed europeo che definisce i “Principi organizzativi e gestione dei rischi connessi all’esercizio della professione per la creazione e protezione del valore” ed è promosso da Cassa nazionale forense, Uni – Ente italiano di normazione e Asla – Associazione italiana degli studi legali associati.

«La nuova norma Uni – commenta Giovanni Lega, presidente di Asla – nasce dalla volontà di condividere e mettere a sistema le buone prassi sperimentate da tante colleghe e colleghi professionisti avvocati e commercialisti per fornire strumenti concreti in grado di supportare la crescita degli studi, operando con successo e gestendo al meglio i rischi e le opportunità».

L’obiettivo della norma è modernizzare e ottimizzare la gestione degli studi professionali che operano in tutti i settori legali, fiscali, amministrativi e contabili, facilitando l’individuazione delle principali aree di rischio per l’attività professionale e favorendo l’adozione di strumenti utili a contenerle.

La norma si rivolge a tutti i professionisti del settore, sia che operino in forma individuale o associata: il bacino di utenza potenziale per quanto riguarda la Liguria è pari a un totale di 8.861 liberi professionisti, composto da 5.889 avvocati  (fonte: Cassa nazionale forense, I numeri dell’Avvocatura 2021) e dagli 2.972 commercialisti attivi a livello regionale (fonte: Fondazione nazionale dei commercialisti, Rapporto sull’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili 2022).

Più nel dettaglio: a Genova e provincia sono 5.578 i liberi professionisti interessati (3.844 avvocati + 1.734 commercialisti), a La Spezia e provincia 1.132 (775 avvocati+ 357 commercialisti), a Imperia e provincia 920 (521 avvocati+ 399 commercialisti), a Savona e provincia 1.231 (749 avvocati+ 482 commercialisti).

La norma promossa da Asla e pubblicata da Uni individua una serie di criteri validi, sperimentati e aggiornati in grado di offrire un supporto nella fase di avvio degli studi e promuovere un’organizzazione efficiente, valorizzando le modalità di gestione delle relazioni (sia interne, sia con i clienti e l’insieme degli stakeholder) e dedicando particolare attenzione alla sicurezza e alle policy di sostenibilità declinate nelle tre aree fondamentali della tutela dell’ambiente, della sfera lavorativa e dell’intervento sul sociale.

Sulla base degli standard individuati dalla norma, è possibile avere accesso alla certificazione di conformità degli studi che può rappresentare un importante vantaggio competitivo in termini di attestazione di qualità rilasciata da enti competenti, contribuendo all’attribuzione di eventuali punteggi preferenziali per l’assegnazione di incarichi professionali nell’ambito di appalti e bandi di gara, pubblici o privati, oltre a una possibile riduzione dei costi delle coperture assicurative obbligatorie a fronte di un servizio qualitativamente certificato.

La norma tecnica per gli studi professionali si inserisce nel solco delle ormai consolidate certificazioni aziendali e degli effetti benefici registrati da queste prassi sullo scenario imprenditoriale a livello locale, nazionale e internazionale.

Secondo le ultime statistiche elaborate dall’Osservatorio Accredia nel report “Quanto vale la qualità? Accreditamento e certificazioni. Valore economico e benefici sociali” le circa 88.500 aziende certificate in Italia per i sistemi di gestione sviluppano un valore della produzione di 1.405 miliardi di euro, pari a circa il 40% del totale fatturato delle imprese, con evidenti effetti benefici in termini di crescita del volume d’affari dal momento che per le aziende con certificazione accreditata si registra una crescita del fatturato tra il 2% e il 18% nei 2 anni successivi all’adozione.

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