
Il Tribunale di Genova si è riservato di decidere sul ricorso presentato da Malacalza Investimenti contro Bper Banca sullo squeeze out. Malacalza Investimenti chiede di inibire a Bper l’esercizio del diritto di acquistare le azioni ordinarie residue emesse da Carige dopo il raggiungimento della soglia di oltre il 95% del capitale ordinario dell’ istituto ligure in esito alla procedura di sell-out. La decisione è attesa per la settimana prossima.
Malacalza Investimenti, difesa da Giorgio De Nova, contesta la procedura seguita per l’opa. Il 3 agosto la banca modenese aveva dichiarato in un comunicato di avere raggiunto con l’opa il 93,9% del capitale, aggiungendo di volere acquistare azioni sul mercato per raggiungere il 95%, soglia prevista dal Testo unico della finanza per procedere con il sell-out, in pratica un secondo giro di offerte. Per Malacalza ci sarebbe stata una violazione dell’ articolo 111 del Tuf.
Il ricorso riguarda anche le informazioni che gli azionisti di minoranza avrebbero ricevuto da Bper per vendere le loro azioni: informazioni non corrette e false, secondo i legali di Malacalza, perché avrebbero comunicato che gli azionisti che non avessero ceduto le proprie azioni a Bper nell’ ambito della procedura sarebbe divenuto titolare di azioni non quotate.
Infine Malacalza sostiene l’illegittimità del cda di Carige e la mancanza di amministratori indipendenti.