
La stretta monetaria annunciata dalla Bce, peraltro prevista, e il rincaro del gas non hanno impedito alle Borse europee di chiudere in rialzo, tranne Francoforte (-0-09%) in ribasso frazionale. Londra segna +0,33, Parigi +0,33%, Madrid +0,78%, Milano +0,88%.
Lo spread Btp/Bund si è attestato sui 224 punti (variazione -2,52%, rendimento Btp 10 anni +3,95%, rendimento Bund 10 anni +1,71%).
Il gas ha chiuso la seduta ad Amsterdam in rialzo del 3,1%, a 220,54 euro al megawattora, risalendo dopo il tonfo della mattinata a un minimo di 192,92 euro (-9,8%), in seguito alla determinazione della Uedi fissare un price cap al gas russo.
Il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di alzare i tassi di interesse di 75 punti base: il tasso di riferimento sale quindi dallo 0,50% all’1,25% e il tasso dei depositi delle banche presso la Bce (per i quali è stato sospeso il sistema two-tier) dallo 0,75% all’1,50%. Questo passo, ha spiegato il comunicato ufficiale, assicurerà un tempestivo ritorno dell’inflazione» verso l’obiettivo di medio periodo del 2%. La notizia ha scosso i listini che poi si sono ripresi grazie agli acquisti sui titoli delle banche. Il settore è salito del 2,6% a livello continentale nella prospettiva di un impatto positivo della stretta di politica monetaria sul margine di interesse.
A Piazza Affari ai primi posti sul Ftse Mib si sono piazzate le banche, con UniCredit (+6,02%), Banco Bpm (+5,16%), Bper (+3,09%), Fineco (+2,76%), Intesa Sanpaolo (+2,38%).
Sul mercato valutario, l’euro chiude in rialzo sul dollaro ma lontano dai massimi a 0,9960 da 0,9928 ieri in chiusura e dopo un top a 1,0030. La divisa europea vale 143,33 yen (da 140,91), mentre il rapporto dollaro/yen è a 143,89 (143,16).
Petrolio in rialzo con il Brent novembre a 88,71 dollari al barile (+0,81%) e il Wti ottobre a 83,19 dollari (+1,53%).