
«Siamo ancora nella fase di trascinamento della grossa ripresa dello scorso anno, ma la capacità della produzione industriale di continuare a crescere è in dubbio, visti anche i margini erosi dal caro-energia. Parliamo di “apparenza che inganna” perché le prospettive sono di crescita, ma la situazione è complessa e va valutata sotto molti aspetti». Il presidente di Confindustria Genova Umberto Risso commenta così gli indicatori economici relativi al primo semestre 2022 e le prospettive per il secondo semestre, elaborati dal Centro studi Confindustria Genova e presentati oggi.
«Il Pil – dice Risso – ad esempio è aumentato, ma anche come conseguenza dell’aumento dei costi, dall’energia alle materie prime. Parte dei costi sono stati ribaltati inevitabilmente sui prezzi, ma una parte è stata assorbita dai margini delle aziende, che sono quindi scesi. Assistiamo al paradosso per cui nonostante l’aumento della richiesta di prodotti, per alcune aziende energivore la produzione potrebbe non essere più sostenibile».
Dall’analisi del Centro studi emerge che si è in presenza di una forbice tra l’andamento della produzione (in salita) e le indicazioni di sentiment delle aziende (in rapido peggioramento): il timore è che il riallineamento avvenga al ribasso ai primi segnali concreti di difficoltà. L’export rimane comunque in aumento, sostenuto dalla crescita dei prezzi, nonostante ampie differenze a seconda del mercato di bocco della merce. Tuttavia a minacciare la risalita delle aziende dei servizi sono le conseguenze dell’alta inflazione sui consumi.
L’economia genovese nel 1° semestre 2022
Nei primi sei mesi 2022 l’economia genovese ha registrato ulteriori progressi; tuttavia dietro a variazioni percentuali anche importanti si celano segnali di rallentamento dell’attività economica.
Rispetto al primo semestre 2021 il fatturato delle aziende genovesi è aumentato, sia con riferimento alla componente interna (+6,9%), sia verso clientela straniera (+7,7%). Ma per restituire una lettura completa dei dati bisogna tenere presente alcuni aspetti rilevanti: il rialzo del fatturato, registrato in tutti i settori a eccezione del terziario avanzato, è spinto dall’incremento dei prezzi di vendita (+5,2%). I più alti costi di materie prime, semilavorati ed energia (+8,4%) si stanno infatti trasmettendo lungo le catene del valore attraverso rapidi aumenti dei prezzi a listino.
I margini di manovra sono sempre più limitati e un aumento strutturale dei prezzi di energia e materie prime non potrà scaricarsi integralmente a valle, poiché la domanda finale deve fare i conti con il minor potere d’acquisto delle famiglie e le aspettative negative delle imprese sul futuro.
L’analisi dell’andamento degli ordini, le cui componenti interna ed estera sono entrambe in aumento rispetto al primo semestre 2021, mostra un rallentamento del ritmo di crescita.
Nell’industria i margini calano di oltre 6 punti percentuali facendo presagire uno scenario di difficoltà, con aziende strette in una scelta difficile: erodere ancora più i propri profitti per assorbire i rialzi, avendo sempre meno margine, oppure ribaltarli sui clienti, rischiando di vedere diminuite le proprie vendite. L’andamento della produzione fornisce un altro indizio negativo: nei primi sei mesi dell’anno l’aumento è stato contenuto, pari a +0,4% rispetto allo stesso periodo 2021, trascinata dalla cantieristica navale e dai settori della chimica e della plastica. Tuttavia il comparto manifatturiero principale, l’impiantistica-metalmeccanica, ha fatto registrare un arretramento pari all’1,5%, a conferma di un peggioramento della capacità produttiva delle imprese.
L’industria manifatturiera
Nonostante il primo semestre 2022 si sia chiuso con una variazione tendenziale positiva in termini di fatturato, i margini lordi delle aziende manifatturiere genovesi si sono contratti del 6,3%. Questo è determinato dall’elevato incremento dei costi di materie prime e semi-lavorati, che è risultato pari a +8,3%; tali aumenti sono stati in parte trasmessi sui prezzi di vendita (+6,7%), ma ciò non è bastato per mantenere i margini sui livelli del primo semestre 2021. L’incremento del fatturato (+5,2% verso clienti italiani, +4,2% verso l’estero) è quindi guidato dall’adeguamento dei listini. La scarsità di materiali, manodopera e l’alto prezzo dell’energia si riflette sulla produzione, che comunque ha retto facendo registrare un moderato incremento (+0,4%); tuttavia il trend intrapreso appare quello del rallentamento.
Passando ad approfondire i variegati settori del comparto, la produzione nella cantieristica navale appare più resiliente che altrove, facendo segnare un aumento del 4,5%.
Tra le aziende dell’elettronica e Information Technology si registra un aumento della produzione dello 0,9% e del fatturato sia per quanto riguarda la componente interna che quella estera.
Nel settore della chimica, plastica e farmaceutica si assiste al maggiore incremento dei costi delle materie prime, nell’ordine di più di 10 punti percentuali, così come dei prezzi di vendita. Tuttavia ciò non impedisce una contrazione dei margini dell’1,7%. La produzione è in aumento del 5,3%, così come il fatturato Italia (+3,7%) e fatturato estero (+6,8%).
Continua il moderato rimbalzo nel settore tessile e abbigliamento, uno dei più colpiti dalla crisi in questi due anni: +0,4% la produzione, poco mossi gli ordini e fatturato dall’Italia (rispettivamente +0,4% e +0,7%).
Migliora l’andamento delle aziende della carta, cartotecnica, editoria e grafica. La produzione è in aumento dello 0,2%, così come il fatturato (+1,1% del fatturato Italia, +1,2% estero).
Tra le aziende dell’impiantistica e metalmeccanica si registra il dato peggiore per quanto riguarda la produzione, indicata in arretramento del 4,3% rispetto al primo semestre 2021. Incidono più che altrove i problemi di approvvigionamento dei materiali e il caro-energia. L’incremento di alcuni costi vengono trasmessi sui prezzi, ma I margini si contraggono comunque in maniera importante, per una percentuale pari al 14%.
Produzione e ordini in calo nell’industria alimentare: l’aumento dei costi delle materie prime alimentari è stato pari all’11%, se a ciò si aggiungono le maggiori spese per l’energia si può comprendere il motivo per cui i margini lordi risultano in grave sofferenza: -28%. Nel semestre la produzione è arretrata dell’1,5%.
Trasporti, logistica, energia
Le aziende dei settori trasporti, distribuzione e logistica hanno riportato a consuntivo variazioni positive del fatturato e margini lordi in aumento.
I risultati migliori del comparto arrivano dalle aziende della distribuzione di energia, che hanno registrato importanti aumenti: +47,5% l’aumento del fatturato Italia, +50% quello generato verso clienti esteri. Tali risultati sono strettamente connessi ai rialzi dei prezzi di vendita, indicati in aumento del 33%. I margini lordi si ampliano del 15,9%.
Per trasporto e logistica di merce, rispetto alla prima parte del 2021, il giro d’affari degli operatori terminalisti portuali è risultato in incremento del 20,3% per quanto riguarda il fatturato verso clientela italiana e del 12,9% verso quella straniera.
Al contrario sono moderati gli aumenti tra le aziende della logistica e trasporto: +0,6% la componente nazionale del fatturato, +1,1% quella estera.
I servizi di terziario avanzato
Le aziende dei Servizi di Terziario Avanzato hanno conseguito risultati in linea con quelli consuntivati nel primo semestre 2021, non facendo registrare sostanziali progressi.
La finanza e le assicurazioni
Il comparto bancario-assicurativo genovese ha visto incrementare il proprio fatturato del 3,5% nel secondo semestre 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’aumento del volume di affari è da imputarsi ai risultati delle aziende nel settore assicurativo, mentre diminuisce in quello bancario; quest’ultimo si caratterizza ancora per riorganizzazioni tra le realtà del settore e ciò determina una complessiva riduzione degli organici rispetto al primo semestre 2021 pari allo 0,8%.
La sanità
Fatturato e prestazioni erogate in aumento tra le aziende del settore della sanità privata. Nel semestre gli organici si sono ampliati dell’1.7%. Il fatturato generato dalle aziende della sanità privata è in rialzo del 4,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le prestazioni registrano anch’esse un incremento, pari a +7,6%.
Il turismo
Continua la risalita delle aziende impegnate nel comparto turistico genovese. Il fatturato generato verso clienti italiani è risultato in forte aumento, +38,6% se raffrontato all’anno scorso, una variazione positiva vicina a quella già riscontrata nel precedente semestre. Il fatturato generato da clienti stranieri registra un aumento importante (+88,1%).
Le prospettive per il 2° semestre 2022
Nel secondo semestre del 2022 le previsioni delle aziende genovesi sono di un ulteriore espansione di fatturato e ordini, ma allo stesso tempo sono inserite in un trend di rallentamento e di deterioramento del quadro economico e delle attese di imprese e famiglie.
Le stime del Centro studi Confindustria rimangono orientate alla crescita, ma le difficoltà di effettuare previsioni in un quadro complesso e in movimento rende più opportuno riferirsi a diversi scenari.
A livello locale le indicazioni, espresse dalle aziende tra i mesi di maggio e giugno 2022, evidenziano un ulteriore semestre di espansione, ma a ritmi molto più contenuti e su cui va tenuta in considerazione la dinamica dei prezzi di vendita.
Dall’indagine qualitativa sul clima di fiducia delle aziende manifatturiere genovesi e liguri, svolta trimestralmente dal Centro studi, emerge una flessione della fiducia degli imprenditori rispetto ai picchi registrati negli ultimi trimestri, in particolar modo con riguardo agli investimenti.