
“Oggi non è ipotizzabile rimettere in discussione il tracciato che è già stato oggetto di un dibattito pubblico e delle valutazioni di merito degli Enti competenti. Rimettere in discussione il tracciato significa affossare definitivamente la Gronda, opera non più rinviabile alla luce della previsione di ulteriore crescita dei traffici portuali, sia merci che passeggeri, conseguenti alla realizzazione della nuova diga foranea del porto di Genova”.
Così Confindustria Genova, al termine di un confronto con alcuni parlamentari liguri, si esprime sulla necessità di sbloccare l’avvio dei cantieri della Gronda di Ponente, progetto che prevede una nuova autostrada da Vesima a Bolzaneto (quasi interamente in galleria), il rifacimento della carreggiata nord della A7, fra Genova Ovest e Bolzaneto con potenziamento della A12 fino alla barriera di Genova Est. Aspi ritiene necessari circa dieci anni per il completamento dell’opera dall’apertura dei cantieri. Sebbene nel 2009 si sia concluso positivamente il dibattito pubblico, l’iter approvativo dell’opera si è formalmente completato nell’agosto 2018 con l’invio da parte di Autostrade del progetto esecutivo al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per ricevere il via libera per l’apertura dei cantieri.
“I dati di crescita del porto di Genova e degli altri scali liguri evidenziano l’urgenza di realizzare infrastrutture al servizio dei porti e del territorio in generale – precisa la nota di Confindustria – La rete infrastrutturale attuale, anche a causa della sua vetustà, non è più in grado di far fronte alle esigenze attuali. Il valico ferroviario dei Giovi risale al 1889 e l’autostrada A7 risale al 1935 (opera realizzata in soli tre anni)”. Negli ultimi vent’anni i teu movimentati nel porto di Genova sono passati da 1,5 milioni ai 2,6 milioni. Quelli movimentati nello scalo savonese sono passati da 35 mila a 54.500.
Finita l’emergenza sanitaria, i dati sono iniziati a crescere. Nel 2021 i porti amministrati dall’Autorità di Sistema del Mar Ligure Occidentale (Genova-Savona) hanno movimentato complessivamente circa 2,8 milioni di teu (+11% rispetto al 2020) di cui Genova 2,5 milioni di teu e Savona 240 mila teu. Le tonnellate complessive dei due porti hanno segnato un +9,8% rispetto al 2020. Il traffico passeggeri ha rilevato un netto incremento rispetto al 2020 anche se i dati risultano decisamente inferiori al periodo pre-pandemico. Il traffico passeggeri dei traghetti ha registrato un +40% rispetto al 2020 mentre quello dei crocieristi un +186% rispetto al 2020 (ma sempre un -70,7% rispetto al 2019). Terminato lo stato di emergenza legato alla pandemia è previsto che il traffico passeggeri dei porti liguri ritorni a crescere rapidamente.
Da uno studio effettuato nel 2020 da Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale è emerso che nel solo bacino di Sampierdarena del porto di Genova gravitano 3.500 mezzi pesanti al giorno. Secondo le previsioni, diventeranno 4.100 entro il triennio e arriveranno a 4.800 nel quinquennio sulla base delle stime di crescita economica e di maggiore capacità dei terminal portuali genovesi. A questi numeri occorre aggiungere i circa 2500 tir che gravitano giornalmente nel porto di Prà.
“La Gronda – conclude la nota degli industriali genovesi – rappresenta un’infrastruttura in grado di rispondere alle esigenze non solo dei trasporti e della logistica in generale, ma anche a quelle del turismo e del tessuto imprenditoriale dell’intera Liguria. Da non trascurare, infine, sono le importanti ricadute in termini occupazionali che l’avvio di un’opera di questa portata comporterà”.
L’incontro odierno rappresenta il primo di una serie di iniziative delle quali Confindustria Genova si farà promotrice, con il coinvolgimento delle altre associazioni di categoria e delle parti sociali, per sollecitare l’urgente realizzazione della Gronda di Ponente.