
Hanno chiuso tutte in forte ribasso le Borse europee, intimorite dalle voci ricorrenti sulla possibilità che la diffusione della variante Delta del Covid-19 possa frenare il ritmo della ripresa. Ftse Mib -2,45% (Ftse Italia Star -2,11%, Ftse Italia All Share -2,50%, Ftse Aim Italia -0,73%). Il Cac 40 di Parigi segna – 2,01% a 6.396 punti, il Ftse 100 di Londra -1,68%, il Dax 30 di Francoforte -1,77% l’Ibex 35 di Madrid -2,32%. In netto ampliamento lo spread Btp/Bund, attestato su 111 punti (variazione +3,68%, rendimento Btp 10 anni +0,76%, rendimento Bund 10 anni -0,36%).
A Piazza Affari sono andati male tutti i titoli del Mib. In coda sono finiti Exor (-4,16%) nonostante che Stellantis (-3,35%) abbia reso noto il piano per l’elettrico e abbia indicato che i margini del primo semestre 2021 sono risultati migliori delle attese, e Telecom (-4%), in seguito agli appunti fatto dall’Agcom all’accordo siglato con Dazn.
Sul fronte dei cambi, l’euro si è rafforzato nei confronti del dollaro a quota 1,1844 (da 1,1792 di ieri in chiusura) e vale 130 yen (130,559), mentre il dollaro-yen si attesta a 109,81.
Volatile il petrolio: il Wti contratto con consegna ad agosto, dopo il forte calo della vigilia, sale dello 0,3% attestandosi a 72,45 dollari al barile. Negli States è stato annunciato che la scorsa settimana le scorte di petrolio sono diminuite più del previsto, registrando un ribasso di 6,866 milioni di barili a 445,476 milioni di unità, contro attese per un -3,9 milioni di barili.