
«Entro fine 2023 Genova avrà il Marina più bello, importante e completo di tutto il Mediterraneo, con assistenza per barche dai 5 metri sino a 130 metri, o forse più. In questo Marina la Casa della Vela costituirà l’elemento fondamentale per le attività veliche rivolte ai giovani e, in generale, a chi vuole imparare ad andare a vela». Lo ha annunciato questa mattina il sindaco di Genova, Marco Bucci, facendo il punto del lavori per il waterfront di Levante insieme ai rappresentanti delle istituzioni e delle aziende coinvolte nel progetto.
Il primo traguardo, ha precisato Bucci, sarà, per l’aprile dell’anno prossimo, avere il Palasport pronto e i canali in funzione, dove poter ormeggiare le barche.
Il piazzale coperto dalla tensostruttura dove ora è ospitata la base nautica dei circoli genovesi del centro-levante, spiega l’assessore comunale all’Urbanistica Simonetta Cenci, resterà ancora per due anni e poi verrà demolito per lasciare spazio a uno specchio acqueo. La base nautica e il complesso della Casa della Vela troveranno collocazione nelle vicinanze. Il Marina, che potrebbe chiamarsi Marina di Levante – la denominazione è allo studio – ospiterà sia le attività ludico-sportive sia le aziende che si occupano di diporto nautico. La prospettiva è offrire la possibilità di esercitare attività ludico-sportive nel tratto di waterfront che va dalla lanterna a Boccadasse.

Il Parco Urbano (circa 16.000 mq) è l’elemento connettivo tra la città e il porto, tra le mura storiche e il nuovo Porto Canale. Esso rappresenta il punto di arrivo di corso Italia, simmetrico, verso Ponente, a quello di Boccadasse.
Pensato come un ambiente minerale e vegetale, il Parco Urbano privilegia l’apertura delle visuali verso mare.
Viale Brigate Partigiane, che si prolunga in mare con la foce del Bisagno, costituisce una frontiera tra il porto e la costa naturale di Genova. In questo contesto a margine del progetto del Waterfront di Levante, ri-naturalizzare piazzale Kennedy con una “spiaggia urbana” ricreerebbe il corretto rapporto tra città e mare in corrispondenza della foce del Bisagno. Anche per questo motivo il Parco Urbano prevede una massa arborea caratterizzata da specie autoctone tipiche della macchia mediterranea che prolunghi idealmente la spiaggia urbana di piazzale Kennedy verso il Porto Antico, mitigando la presenza della sopraelevata e della nuova viabilità, che avrà caratteristiche più urbane che infrastrutturali.
Il Parco Urbano è disegnato come un giardino lineare lungo le mura storiche, rendendo questi luoghi sicuri, senza barriere o recinzioni ma con adeguati sistemi di sicurezza attivi. È realizzato a quota +5.50 s.l.m. in parte a tutta terra e in parte a giardino pensile sopra i parcheggi interrati, prevendo la messa a dimora di alberi ad alto fusto, con una densità di almeno un albero ogni 60 mq.
Lungo il Parco Urbano vi è la Passeggiata a Mare che collega Boccadasse auspicabilmente fino al Porto Antico con un percorso ciclo-pedonale che rappresenta la continuazione ideale di corso Italia, restituendo alla città le aree urbane più prominenti sul mare con una maggior vocazione pedonale.
Un ascensore panoramico a uso pubblico a ridosso delle mura storiche, con approdi aperti alla vista ma protetti dalle intemperie, costituirà il collegamento verticale diretto tra il Parco Urbano e corso Aurelio Saffi davanti al nuovo ospedale Galliera, in continuità con Villa Croce, via Vannucci e corso Mentana, garantendo in questo modo la connessione urbana tra il Waterfront di Levante e il quartiere di Carignano.
Oltre all’asse Est-Ovest da Boccadasse al Porto Antico, viene valorizzato anche l’asse Nord-Sud da Brignole verso mare mediante una passeggiata pubblica ciclo-pedonale che si protende dalla foce del Bisagno sopra la diga sottoflutti a quota +6.00 sul livello del mare fino all’ideale estensione del progetto del Waterfront di Levante che è la Casa della Vela (1.643 mq) che con il suo belvedere si affaccia sui campi di regata, come un vero e proprio “stadio della vela”.
L’arredo urbano rappresenta un elemento unificante del Waterfront di Levante. La pavimentazione dei moli contribuisce alla definizione di uno spazio portuale e urbano insieme. Sia la pavimentazione, sia i bordi delle banchine, sono in pietra naturale. I rivestimenti verticali dei tamponamenti esterni a quota +1.20 e +5.50 sono in intonaco genovese a formare una sorta di podio continuo lungo le nuove sponde del Porto Canale. L’illuminazione, i lampioni, la segnaletica, i corrimani, le sedute e tutto l’arredo urbano in generale sono disegnati con la stessa immagine coordinata.
Per stimolare l’urbanità sul mare, tutte le banchine a quota +1.20 lungo il Porto Canale sono caratterizzate da un generoso camminamento pedonale, in parte scoperto e in parte coperto, lungo il quale sono ospitate funzioni pubbliche o ad uso pubblico, come associazioni, retail, ristorazione, oppure servizi comuni delle funzioni soprastanti.
Per mantenere la trasparenza visiva dal Parco Urbano verso mare, tutti gli edifici presentano i piani terra a quota +5.50 trasparenti, passanti ed aperti, con le vetrate sufficientemente arretrate per creare un effetto visivo di “sospensione”, enfatizzando la leggerezza delle volumetrie.
Allo scopo di garantire l’accessibilità pedonale e carrabile alle funzioni fieristiche e urbane dell’isola creata dal Porto Canale, il progetto prevede tre ponti: un ponte principale carrabile a nord a quota +5.50 in connessione con la nuova viabilità, un secondo ponte a est a quota +1.50 anch’esso carrabile ma a vocazione prevalentemente pedonale, e un terzo ponte a ovest a quota +5.50 esclusivamente pedonale. Il ponte a nord rappresenta l’ingresso principale all’isola consentendo anche il transito dei mezzi pesanti per l’allestimento e il disallestimento degli eventi fieristici. Il ponte a est è apribile per consentire anche alle imbarcazioni a vela di poter ormeggiare nello specchio d’acqua tra il Lotto 3 e il Padiglione S. Il ponte pedonale a ovest, anch’esso apribile, è caratterizzato da un sistema di apertura espressivo, manifesto della leggerezza costruttiva “portuale”. In generale tutta la viabilità del Waterfront è pensata a velocità ridotta sul modello “shared space”, per contenere le sezioni stradali a vantaggio dei flussi pedonali.
Data l’importanza della percezione da corso Aurelio Saffi, il disegno delle coperture è curato come “quinto prospetto”, celando gli impianti, gli extra-corsa degli ascensori e ogni altro elemento in copertura che possa essere visibile dall’alto, privilegiando l’utilizzo di carpenteria metalliche leggere tipo “flying carpet” che ospitano i campi fotovoltaici, in linea con le strategie energetico-ambientali NZEB-Nearly Zero Energy Building.
Il progetto del Waterfront di Levante prevede 5 lotti funzionali.
Nel Lotto 1 sarà restituito alla città il Palasport (oggi inagibile) omologato Coni per ospitare la serie A di tutti gli sport indoor e accogliere grandi eventi, spettacoli e concerti, con un distretto commerciale tematico al piano terra aperto alla città. Grazie a un profondo consolidamento strutturale, il progetto recupera la struttura radiocentrica preesistente, riportandola alla sua originaria ardita bellezza.
Nel Lotto 2 è previsto lo studentato e residence-hotel (8.900 mq). Sviluppato in un corpo di fabbrica in linea parallelamente al Padiglione B e con orientamento est-ovest, presenta le estremità aperte verso Levante e Ponente. Per ridurre l’impatto visivo dalla città, l’edificio ha un’altezza massima non superiore a 23 metri s.l.m.
Il Lotto 3 ospita le residenze con gli spazi comuni (15.500 mq) che sono articolate in due corpi di fabbrica paralleli con orientamento nord sud, i quali definiscono una corte interna aperta e passante, consentendo l’apertura della vista dal Parco urbano verso mare. L’altezza è contenuta sotto i 26 metri s.l.m., definendo uno stretto rapporto con il mare, grazie ai generosi terrazzi panoramici, logge e spazi aperti prominenti sul nuovo canale animato dai posti barca prospicenti le abitazioni.
Il Lotto 4 prevede un edificio terziario (10.000 mq) con impianto in linea orientato nord-sud, coperto da una sovra-copertura tipo flying carpet con un’altezza massima del corpo principale non superiore al colmo del Padiglione B e una piccola emergenza a mo’ di periscopio.
Il Lotto 5 è caratterizzato dal boulevard alberato a quota +5.50, piantumato con alberi ad alto fusto di altezza12 metri ogni 8 metri, con la funzione di mitigare il fronte nord del Padiglione B, mentre la banchina a quota +1.20 sarà animata da servizi e funzioni pubbliche o ad uso pubblico.
Per consentire l’estensione in pianta del Padiglione S, si è reso necessario lo spostamento della Piazza del Vento, la quale sarà ricollocata sopra l’impalcato di copertura della foce del Bisagno, in accordo con l’autore e la Soprintendenza.
Gli interventi del Comune di Genova
Le operazioni sono state avviate lo scorso anno con la demolizione di fabbricati fieristici ormai tecnologicamente e funzionalmente obsoleti (e per lo più in disuso da anni): l’edificio Ansaldo-Nira, i padiglioni C e D, abbattuti nelle scorse settimane, cui seguirà a breve il padiglione M, che ospitava la centrale termica; sul sedime che fu del Nira è già stato realizzato l’imbocco di ponente del nuovo sistema di canali, ed è stata ricollocata – sulla prospettiva della Batteria Stella – la scultura di Pietro Cascella “Muraglia” in una posizione di ben maggiore visibilità e valorizzazione rispetto alla precedente, che la vedeva addossata al fabbricato e parzialmente occultata dalla scala esterna dell’ampliamento realizzato negli anni Ottanta.
È attualmente alle battute conclusive il completamento della banchina di ponente, con la realizzazione di uno scivolo per imbarcazioni incassato nella banchina, in modo tale da non risultare di intralcio alle imbarcazioni in manovra; sono in corso di realizzazione i lavori delle nuove dorsali impiantistiche in sottosuolo e, soprattutto, gli scavi per l’abbassamento dei sedimi sia delle aree edificabili sia dei canali, fino alla quota utile per la realizzazione delle paratie di pali e palancole che costituiranno le strutture di sostegno delle banchine, le cui operazioni di gara sono in avvio.
È stata ultimata la progettazione definitiva dei due ponti carrabili che collegheranno la “terraferma” all’isola, interamente circondata dai canali, che risulterà occupata al centro dal padiglione B, con ai lati edifici per uffici a ponente e abitazioni a levante, sviluppati dagli operatori; mentre il ponte centrale si troverà a quota strada (+5.50 s.l.m.), il ponte a levante, a quota banchine, sarà apribile.
L’elenco delle opere pubbliche include inoltre:
La demolizione di tutti i fabbricati in via dei Pescatori, con restauro della Sopraelevata e del muraglione della Circonvallazione a Mare;
Il completamento delle connessioni impiantistiche, anche in subacqueo;
La nuova viabilità sul margine settentrionale dell’area, con l’adiacente parco con pista ciclo-pedonale.
Nuovi locali sulle banchine e del canale principale, destinati ad accoglienza e servizi per la marina, un piccolo circolo nautico, il nuovo ingresso da nord al padiglione B, locali commerciali e per la ristorazione, sia del c.d. canaletto, ossia il braccio di levante, che nel lato in curva vedrà la ricollocazione di sedi per le attività amatoriali, ivi comprese quelle già presenti da tempo sulle banchine attuali.
Il nuovo articolato sistema di percorsi pedonali e veicolari interni, con assoluta attenzione ad una progettazione inclusiva, destinata a tutti i tipi di fruitori, anche mediante rampe e ascensori.
L’ascensore panoramico che collegherà il Waterfront a Carignano, nei pressi di via Vannucci (capolinea bus n° 35) e un ponte pedonale mobile a quota 5,50 che scavalcherà il canale principale a ponente. Verso l’area, è prevista anche l’estensione dei collegamenti Amt provenienti da corso Marconi e da viale Brigate Partigiane.
La progettazione del Waterfront di Levante è stata sviluppata secondo l’approccio NZEB Nearly Zero Energy Building, impostando la strategia energetica sulla sinergia delle componenti naturali che caratterizzano il litorale: il mare, il sole e il vento, senza ricorso a sistemi di generazione a fonti fossili, privilegiando le fonti rinnovabili.
L’approccio NZEB prevede:
Efficienza energetica edifici riducendo al minimo il contributo impiantistico e assicurando illuminazione e ventilazione naturale.
Efficienza energetica impianti e attrezzature mediante generazione energetica a pompa di calore e a fonti rinnovabili solari, con recupero energetico e sistemi impiantistici a bassa temperatura, smart metering e controlli evoluti.
Fonti rinnovabili in-site e off-site con l’utilizzo di sistemi fotovoltaici e solare-termici.
Low-emission mobility con colonnine di ricarica di veicoli terrestri e marini alimentate da fonti rinnovabili solari.
Comfort e biodiversità prevedendo un nuovo rapporto tra spazio antropizzato e naturale mediante l’adozione di sistemi di ossigenazione e movimentazione delle acque interne del Porto Canale.
Area di intervento 115.000 mq circa
Volumetria preesistente 370.000 mc circa
Volumetria di progetto 120.000 mc circa
Parco urbano 16.000 mq
Nuova darsena 14.700 mq
Superficie agibile 62.510 mq di cui:
15.960 mq Residenze e spazi comuni
10.000 mq Uffici
8.900 mq Studentato e residence-hotel
27.650 mq Padiglione S
L’investimento privato complessivo è previsto sui 250 -260 milioni di euro. Alla presentazione del progetto sono intervenuti tra gli altri, con il sindaco Bucci, l’assessore comunale Pietro Piciocchi, Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, Luigi Priano, partner dello studio di Renzo Piano, RPBW, Massimo Moretti, direttore generale di Cds, l’azienda che sta ristrutturando il Palazzo dello Sport.