Vaccino Covid, Botta: «Serve cabina di regia nazionale che coinvolga associazioni di categoria»

Intervista con il direttore generale di Spediporto sulla distribuzione dei vaccini

Vaccino Covid, Botta: «Serve cabina di regia nazionale che coinvolga associazioni di categoria»

Il vaccino anti Covid appare all’orizzonte, ormai si parla di fine anno, due case farmaceutiche stanno terminando i test e sono già in grado di produrlo, aspettano le soltanto il via libera delle autorità sanitarie. Bisognerà però farlo arrivare ai singoli cittadini.

In Italia siamo una sessantina di milioni, e se pensiamo alle difficoltà incontrate in questi mesi per distribuire 17 milioni di dosi di vaccino anti-influenzale risulta evidente che la questione è governabile – non ci mancano aerei, navi, treni, camion – ma va affrontata subito.

Edoardo Rixi, responsabile nazionale Dipartimento Infrastrutture, ed Elena Maccanti, capogruppo in Commissione Trasporti alla Camera, in una nota congiunta, chiedono «che venga istituito un tavolo tra i ministeri competenti, in primis il Mit e il ministero della Salute, per un confronto con tutti i rappresentanti del mondo della logistica per una pianificazione e programmazione puntuale del piano di distribuzione del vaccino».

E Raffaella Paita, presidente della commissione Trasporti della Camera, annuncia: «Ho proposto alla commissione Trasporti un ciclo di audizioni, da svolgersi in accordo con la commissione Affari sociali, che permettano di mettere in luce i vari aspetti della questione, in modo da offrire al Parlamento gli strumenti necessari per affrontarla, ascoltando le principali associazioni della logistica, i ministri competenti e il commissario straordinario per l’emergenza». Perché, sostiene, «l’operazione di distribuzione dei vaccini rappresenta una difficilissima sfida logistica. Come spiegano i rappresentanti del settore, per vincerla è indispensabile giocare d’anticipo chiarendo già ora quali sono i mezzi e i metodi necessari».

Le sollecitazioni dei parlamentari sembrano quanto mai opportune poiché sappiamo che il ministero della Salute è al lavoro per la distribuzione del farmaco, ma non risulta che al ministero dei Trasporti si siano tenute riunioni con le associazioni di categoria.

Giampaolo Botta

«È un tema delicato – dichiara a Liguria Business Journal Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto – penso che sarà governato al vertice dal presidente del consiglio dei ministri, dal ministero della Salute, dalla Protezione civile, dal commissario, dal ministero dei Trasporti. Ma certamente il vertice, la cabina di regia, dovrà sentire tutte le associazioni di categoria coinvolte per poter farsi un’idea dei tempi e delle modalità necessari. Insomma, per formulare un piano. Le associazioni, poi, potranno essere utili anche come trait d’union tra governo e operatori».

Le categorie coinvolte saranno in pratica tutte quelle impegnate nei trasporti e nella logistica, visto che potrebbero servire navi, aerei, camion, magazzini, interporti. E il sistema portuale ligure ha un ruolo strategico nell’ingresso di merci in Italia, i porti di Savona, Vado, Genova, La Spezia, sono attrezzati per imbarcare e scaricare ogni tipologia di merce, nel traffico containerizzato rappresentano oltre il 60% dell’intero dato nazionale. A fine ottobre il gruppo danese AP Moeller-Maersk ha firmato un accordo globale con Covaxx, società della multinazionale United Biomedical, per i servizi di trasporto e distribuzione di un altro vaccino anti-coronavirus in tutto il mondo.

«Non sappiamo, però, con certezza – precisa Botta – come effettivamente arriveranno i vaccini. Poiché si tratta di consegne urgenti e di merce dai volumi contenuti, almeno in certi casi potrebbe essere preferito il mezzo aereo per raggiungere il Paese. La mia è solo un’ipotesi, potremmo anche avere le prime consegne via aereo per superare l’emergenza in tempi celeri, e le altre via nave. Vedremo. Inoltre non sappiamo da dove verranno le provette. Queste multinazionali hanno siti produttivi in tutto il mondo. C’è infine un’altra incognita: uno dei primi due vaccini va conservato a bassa temperatura, quindi richiederà una catena del freddo, l’altro no, quindi le modalità di trasporto saranno molto diverse secondo il tipo di vaccino che sarà utilizzato. Cominciamo a vedere insieme il problema e le possibili soluzioni».

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