Uiltucs Liguria, raccolta firme a sostegno dei lavoratori delle mense scolastiche

Raccolte per ora oltre 2 mila firme, la petizione si chiuderà il 30 aprile

Uiltucs Liguria, raccolta firme a sostegno dei lavoratori delle mense scolastiche

La Uiltucs Liguria ha promosso una raccolta firme per sostenere la vertenza dei lavoratori delle mense scolastiche. La raccolta firme è disponibile sulla pagina Facebook della Uiltucs e sul sito della Uil Liguria

Spiega Eugenio Iaquinandi, coordinatore regionale della ristorazione collettiva per la Uiltucs: «Fino a oggi sono state raccolte più di 2 mila firme, ma occorre che la storia di questi addetti sia affrontata anche dal parlamento. Di che cosa parliamo? Dal 23 febbraio non è stato versato un euro nelle tasche di questi lavoratori, nemmeno a titolo di ammortizzatore sociale, e non è stata data loro alcuna tempistica rispetto all’erogazione della retribuzione, come nessuna certezza rispetto alla ripartenza della loro attività. Quello della ristorazione scolastica è un settore delicato, fragile, composto da addetti mensa, cuoche, autisti, dietisti che, oltre all’attuale emergenza, anche durante i mesi estivi, con la pausa scolastica, soffre perché resta senza stipendio».

Alla luce di questa situazione e delle firme che stanno arrivando in questi giorni, la Uiltucs Liguria chiede «che la realtà di questi lavoratori e delle loro famiglie siano segnalate anche attraverso un’interrogazione parlamentare, perché dietro ogni firma c’è un volto, una persona, una famiglia che merita risposte e dignità».

Il 30 aprile la Uiltucs chiuderà la petizione e sollecita fin da ora anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, affinché possa farsi carico del problema anche tra i vertici istituzionali e dell’Inps.

«La situazione è arrivata al limite della sostenibilità − conclude Iaquinandi − Svilupperemo in questi giorni ulteriori azioni e iniziative, ma affinché la mobilitazione sia davvero efficace dovrà seguire un’interrogazione parlamentare per uno dei settori più fragili e, nello stesso tempo centrali, del tessuto produttivo regionale e nazionale».

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