
La linea ferroviaria Spezia-Pontremoli-Parma entrerà tra le opere prioritarie del governo. Ad annunciarlo il ministro delle Infrastrutture e trasporti Paola De Micheli che ne ha parlato questa mattina nella commissione Ambiente della Camera. Presente anche il deputato spezzino Andrea Orlando che ha fatto riferimento alle risorse e ai lotti previsti dal nuovo contratto con Rfi (Rete ferroviaria italiana).
Un’apertura importante per Legambiente, che il 1° giugno scorso aveva radunato a Pontremoli Comuni, Regioni e pendolari coinvolti in un incontro che aveva messo d’accordo tutte le forze politiche in modo trasversale.
Legambiente Liguria auspica, dopo anni di attesa, si possano avviare interventi che migliorino la linea, in vista di un potenziamento delle comunicazioni ferroviarie e del trasporto pubblico su rotaia. “L’ammodernamento della linea ferroviaria La Spezia-Pontremoli-Parma – si legge nella nota di Legambiente Liguria – e il suo collegamento verso Verona e il Brennero, è strategico per sostenere le aree interne dell’Appennino agevolando pendolari, favorendo il turismo e semplificando il traffico merci sull’asse Tirreno/Brennero”.
L’attuale “Pontremolese” collega Parma con Spezia passando per alcuni centri vitali dell’Appennino, come Pontremoli e Borgo Val di Taro, Comuni che di fatto fungono da punti di riferimento per questo fragile tratto montuoso. Lungo i 103 km della linea sono presenti anche fermate minori di servizio ai pendolari verso Parma e La Spezia. La linea è per il 50% a binario unico e mostra pendenze elevate che riducono le dimensioni utili di treni, soprattutto quelli per le merci nonostante la ferrovia abbia uno sbocco su uno dei porti più importanti del Paese.
«Molte nazioni che si affacciano sulle Alpi – spiega Stefano Sarti, vicepresidente di Legambiente Liguria – negli ultimi anni stanno scegliendo di disincentivare il trasporto merci su camion, attraverso limitazioni al passaggio giornaliero di autotreni in frontiera. Mettere le merci su treno vuol dire quindi aiutare la competitività dei territori anche nell’export verso il Centro e Nord Europa».