
La Liguria si conferma regione virtuosa nella raccolta dei Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee). Dopo lo stallo registrato nel 2014, anno che si era chiuso in leggera flessione, nel 2015 i dati tornano a crescere: secondo l’ultimo rapporto presentato da Regione Liguria e Centro di coordinamento Raee, la variazione annuale sfiora il +6%, con oltre 8,4 mila tonnellate di materiali raccolti. «Con una media di 5,3 chilogrammi pro capite raccolti – spiega Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di coordinamento Raee – ci dimostriamo una delle regioni italiane con i valori più virtuosi». Al primo posto R2, i grandi bianchi (33%), seguiti da R1 (freddo e clima), con il 32%.
«Dati confortanti – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Giacomo Giampedrone – in un quadro negativo in regione, per quello che riguarda la differenziata. Si può dire che la raccolta Raee vada controcorrente, in modo inversamente proporzionale. Per troppo tempo in Liguria si è visto il rifiuto come un obbligo da smaltire e non invece una risorsa».
Diminuiscono gli R3, tv e monitor: «Dopo anni di grandissima raccolta, dovuta allo smaltimento di televisori a tubo catodico, questo raggruppamento sta decrescendo: un fenomeno che si sta verificando anche a livello nazionale. Al contrario, freddo e clima aumenta, anche se non nelle quantità che si aspettano». Stenta invece a decollare la raccolta dei piccoli elettrodomestici, tra cui anche telefoni cellulari: «In tutta Europa questa raccolta è bassa – spiega Longoni – Ma si tratta del raggruppamento in assoluto più immesso sul mercato. Su questo la regione può fare di più, perché si tratta della divisione più indietro rispetto a tutte le altre». In questo caso diventa fondamentale il coinvolgimento della distribuzione: i negozi più grandi (nello specifico, oltre i 400 metri quadrati di superficie), sono obbligati a raccogliere i telefoni cellulari per la raccolta differenziata, anche nella formula “uno contro zero”, cioè senza obbligo di acquisto. Per i negozi più piccoli, questa pratica è facoltativa. «Di certo i negozi potrebbero impegnarsi di più in questa pratica, oltre a farla conoscere maggiormente – commenta Longoni – ma capisco che in Italia la burocrazia non aiuta: se ci fossero meno scartoffie da compilare e pratiche da eseguire, sarebbe tutto più semplice per loro». I centri di raccolta comunali nella nostra regione sono in totale 79: 36 a Genova, 23 a Savona, 10 a Imperia e La Spezia. 11 i centri di conferimento in Liguria.
A Genova la crescita più marcata, con un +10% rispetto al 2014: la media procapite si attesta sul 5,43%, al di sopra della media nazionale, per un totale di 4,68 mila tonnellate di apparecchi raccolti: al primo posto i grandi bianchi (1,7 mila tonnellate raccolte), seguiti da freddo e clima (1,4 mila t), e tv e monitor (mille tonnellate). Cresce la raccolta dei piccoli elettrodomestici (quasi del doppio rispetto al 2014). Positivi anche i dati su Savona, con un aumento della raccolta del 2%: la media procapite viaggia sui 5,67 kg, i Raee raccolti nel 2015 sono in totale 1,6 mila tonnellate. Al primo posto freddo e clima (602 tonnellate), grandi bianchi (oltre 375 tonnellate), tv e monitor (480 mila tonnellate). Alla Spezia la situazione resta quasi invariata (+0,31% rispetto al 2014). Le tonnellate di Raee raccolte sono oltre 1,1 mila, la media procapite supera di poco i 5 chilogrammi. Grandi bianchi e freddo e clima ai primi posti, rispettivamente con 404 e 328 tonnellate raccolte, chiudono tv e monitor con 260 tonnellate. Anche nello spezzino, come a Genova, la raccolta dei piccoli Raee risulta in aumento. Imperia è l’unica provincia in cui si registra una flessione: -2% rispetto al 2014. La media procapite è la più bassa della regione (4,67 kg), le tonnellate raccolte sono di poco sopra il migliaio. Anche in questo caso, i raggruppamenti freddo e clima e grandi bianchi sono al primo posto, con 356 e 277 tonnellate raccolte, chiudono tv e monitor cn 255 tonnellate.
Guardando ai Comuni, Genova, La Spezia, Sarzana e Albenga sono quelli più virtuosi per media procapite. Nel capoluogo (media di 5,64 kg per cittadino) la raccolta ha superato le 3,3 mila tonnellate. Alla Spezia (8,12) e a Sarzana (10,26), rispettivamente, 763 e 225 tonnellate. Albenga (8,9) sfiora le 216.
In base ai parametri europei, proprio a partire dal 2016 il calcolo deriva non più dalla media procapite (più facilmente misurabile), bensì dal rapporto tra quantitativo immesso sul mercato e volumi raccolti. «Questo rende ovviamente molto più difficile raggiungere i parametri europei, che vogliono una quota di almeno il 65%, mentre al momento ci attestiamo intorno al 30%», spiega Longoni. Altro elemento di cui tener conto, ma difficilmente misurabile, lo smaltimento illecito: «In Italia siamo sicuri che mancano rispetto al 250 mila tonnellate raccolte, almeno 500 mila tonnellate di raccolte. Non fa eccezione la Liguria, in cui una percentuale di dispersione esiste ed è proprio l’ambito da andare ad aggredire per aumentare la raccolta e raggiungere i livelli nazionali», conclude Longoni.