La Borsa di Milano ha chiuso in calo, con Ftse Mib a 18.462,88 (-1,26) e Ftse Italia All-Share a 20.118,33 (-1,15). I listini europei hanno sentito l’effetto di Wall Street, penalizzata dal calo delle quotazioni del greggio. Il wti, contratto con consegna a maggio, arretra del 3,4% a 40,03 dollari al barile, a causa del forte aumento degli stock Usa
A Piazza Affari sono stati sospesi per l’intera sessione i titoli di Bpm e Banco Popolare, in attesa del comunicato ufficiale sulla fusione. Nei finanziari in netto calo Unicredit (-3,09%), Intesa Sanpaolo (-2,62%), Mediobanca (-0,68%), Mps (-1,41%), Bper (-1,47%), Generali (-0,6%), Carige (-2,25%), Ubi (-2,02%).
Bene Poste (+3,36%), premiate con un rialzo del 3,3%, dopo i conti del 2015 e un utile più che raddoppiato a 552 milioni.
Telecom Italia, dopo il perfezionamento dell’uscita dell’ex a.d. Marco Patuano, ha perso il 3,73% a quota 1,0070 euro per azione. Debole anche Mediaset (-3,33%) all’indomani dei conti e della precisazione che Premium non è in vendita.
Erg registra +6,40%, negativi (Enel -0,46% e Eni -2,39%) e gli industriali a maggior capitalizzazione: Ferrari -1,39%, Fiat Chrysler -1,05%, Finmeccanica -0,27%.
Exploit di Ansaldo Sts (+7,97%) arrivata a 10,7 euro, 20 centesimi sopra al rilancio di Hitachi (10,5 euro), che intende portarsi sopra al 50% dell’azienda di segnalamento ferroviario, riconoscendo la differenza anche ai sottoscrittori dell’opa a 9,68 euro per azione chiusa lo scorso 14 marzo.
Parigi chiude in ribasso (-0,18%), in leggero rialzo Londra (+0,1%) e Francoforte (+0,33%).
Sul fronte dei cambi, l’euro si attesta a 1,1163 dollari (1,1209 ieri) e 125,81 yen (125,4), mentre il dollaro-yen e’ pari a 112,67 (111,91). Ancora vendite sulla sterlina scesa a 1,4112 dollari, mentre il cross con l’euro è a 0,7921. La divisa britannica continua a soffrire dei timori di una fuoriuscita del Regno Unito dall’Ue.
